Quella di Thor era probabilmente una delle serie della Marvel maggiormente riuscita. Il verbo al passato è però ora obbligatorio: con il terzo capitolo della serie con protagonista il Dio del Tuono, Thor: Ragnarok, la saga ha fatto più di un passo indietro. Non solo il celebre supereroe della Marvel appare come una caricatura di se stesso, ma non convince la scelta del regista Taika Waititi di trasformare forzatamente il film in una sorta di commedia. Più che un film fantasy, che grazie alla mitologia che circonda i personaggi acquisiva anche quel tocco di epicità degna delle più celebri pellicole di questo genere, Thor: Ragnarok assume i tratti della commedia demenziale, arricchita, per fortuna, da un po' di azione che ne fa migliorare il giudizio finale. Per il regista neozelandese Taika Waititi è stato il primo test con il mondo dei supereroi, un esame che però non è riuscito a superare. La trama di Thor: Ragnarok di per sé non è malvagia e possiede qualche buono spunto, ma non riesce a emergere per colpa, soprattutto, di come i vari personaggi sono stati tratteggiati.
Thor vs Hulk: scontro tra caricature malriuscite
Come detto in precedenza, uno dei difetti principali di Thor: Ragnarok è che i vari eroi protagonisti sembrano delle caricature di se stessi. A rimetterci è soprattutto Hulk. L'alter ego del dottor Bruce Banner è famoso per la sua forza incontrollabile e per essere quasi totalmente privo di autocontrollo. Hulk è un incredibile macchina da combattimento, è terrificante, impossibile da contenere: vederlo rilassarsi volontariamente in una vasca da bagno, accettare con serenità uno stato da prigioniero, seppur con qualche privilegio, non può certo piacere allo spettatore appassionato delle storie Marvel. Ma non solo, in Thor: Ragnarok Hulk è anche incredibilmente loquace, non si limita a ripetere le sue consuete frasi come “Hulk spacca” o “Hulk è in più forte che c'è” ma intrattiene tutta una serie di discorsi. In poche parole, l'Hulk di Taika Waititi non è Hulk.
Ma neanche Thor è il vero Thor, e questo è probabilmente il problema più grande di tutti. È noto a tutti che il Dio del Tuono abbia come arma un potentissimo martello, Mjolnir, in questa ultima pellicola invece non è così. Senza voler spoilerare troppo e rovinare qualche sorpresa (se così si possono chiamare) vi diciamo solamente che in questo film il personaggio interpretato da Chris Hemsworth per la maggior parte del tempo combatte più che altro con altre armi. E a proposito di strumenti di guerra, la scelta di far combattere gli asgardiani più con i fucili e i cannoni che con le spade o le altre loro classiche armi è davvero pessima. Per non parlare del fatto che per spostarsi da un pianeta all'altro anziché utilizzare il Bifrǫst utilizza delle navicelle spaziali extrarrestri: mezzi di trasporto che funzionano alla perfezione in film come gli Star Wars o gli Star Trek, ma che non possono risultare adatti in una pellicola con protagonista il Dio del Tuono.
Thor: Ragnarok, Hela e il Gran Maestro: i cattivi che fanno i comici
In Thor: Ragnarok ci sono poi altri due personaggi che non convincono affatto: Hela e il Gran Maestro. La prima dovrebbe essere l'antagonista, la perfida Dea della Morte: è difficile però prenderla sua serio nel suo ruolo di cattiva, visto come viene tratteggiato il suo personaggio. Per essere la spietata Dea della Morte Hela è fin troppo propensa alla battuta, per fortuna uccidendo alcuni suoi oppositori riesci rendere l'idea della sua forza. Il Gran Maestro è invece a dir poco fastidioso per come è stato concepito: un personaggio poco credibile, inserito nella storia con il solo scopo di far ridere lo spettatore ma che invece risulta irritante per quanto sia del tutto inadatto ad un film su Thor.
Fortunatamente il livello di recitazione dei vari protagonisti, da Chris Hemsworth a Tom Hiddleston passando per Cate Blanchett e Tessa Thompson, è più che buono e anche il lavoro svolto con gli effetti speciali e quelli sonori sono apprezzabile. Grazie a questi aspetti il giudizio di Thor: Ragnarok si alza da pessimo a scarso. Certo, quello realizzato da Taika Waititi è ben distante dall'essere un film ben riuscito.
Voto: 5
Frase:
“Io correrò incontro ai miei problemi e li affronterò perché è questo che fanno gli eroi”.
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