Via col vento ha festeggiato il suo 80° compleanno il 15 dicembre 2019. Si tratta del film più famoso, più amato e, adattato all'inflazione, di maggior successo nella storia di Hollywood (ha incassato 3,4 miliardi di dollari in moneta moderno). Una pellicola che, ancora oggi, funge da pietra miliare del cinema americano e, più in generale, di quello internazionale.
Via col vento: il film compie 80 anni
Sono passati 80 anni e oltre, dal momento che il film vincitore del premio Oscar, Via con vento, è stato presentato, ma il colossal del 1939 con Vivien Leigh e Clark Gable rimane uno dei film più popolari di tutti i tempi e anche quello attorno al quale ruotano tante curiosità.
Ambientato in Georgia durante la guerra civile americana, Via col vento segue la bellissima ma egoista Rossella O'Hara, interpretata da Vivien Leigh, che cerca di conquistare il cuore di un uomo sposato.
Fu un successo al botteghino istantaneo, raccogliendo ben otto Oscar alla cerimonia del 1940. La sua influenza culturale ha resistito; Il critico cinematografico, Roger Ebert, scrisse nel 1998, "È ancora un punto di riferimentol per i film, semplicemente perché racconta una bella storia e la racconta meravigliosamente bene".
L'impostazione epica del film, la produzione lussureggiante e la forte carica emotiva hanno fornito una sorta di progetto di successo di Hollywood, evidenziato in film successivi, da Lawrence d'Arabia a La La Land. L'intensa storia d'amore tra Rossella O'Hara e Rhett Butler (interpretato da Clark Gable) è complessa e moralmente ambigua.
Via col vento, una pellicola razzista?
La rappresentazione di personaggi di colore nel film non ha certamente resistito alla stessa prova del tempo. Princiapalmente scelti come schiavi e servi, attori come Butterfly McQueen e Hattie McDaniel hanno affrontati ruoli stereotipati.
Malcolm X vide il film nella sua prima proiezione: "Ero l'unico nero in teatro", scrisse in seguito. "Quando Butterfly McQueen è entrata in scena, mi è venuta voglia di gattonare sotto il tappeto".
Per un pubblico contemporaneo, il razzismo del film può essere difficile da affrontare. "Il film è, per molti versi, un deposito dei motivi che hanno plasmato le torturate descrizioni della razza americana da allora", ha scritto Stephen Marche di Esquire nel 2014.
Questa critica razziale è un contesto importante per l'esperienza visiva di oggi. Nonostante i molti aspetti problematici del film, è ancora un risultato culturale e tecnico; in un sondaggio di Harris del 2014, gli americani lo hanno votato come il loro film preferito di tutti i tempi.
Come è tipico delle grandi produzioni di Hollywood, il processo di produzione di Via col vento è stato caratterizzato da diversi ritardi, controversie e momenti in cui il tutto è quasi andato in fumo.
"È indubbiamente un film importante storicamente e nella storia di TCM ed è ancora amato", ha affermato Charles Tabesh, vice presidente senior della programmazione di TCM. "Ma è complicato ed è stato visto in modo leggermente diverso negli ultimi 10 o 15 anni".
Turner, va sottolineato, è sempre attento a "contestualizzare" il film, visto che storici e studiosi di cinema hanno innalzato diverse polemiche verso una pellicola con diversi punti di discussione in relazione alla tematica razziale.
La rete, però, tiene a precisare che sostiene il lavoro di cineasti afroamericani come Oscar Micheaux, Spike Lee, Julie Dash, Charles Burnett e Kathleen Collins. Se Via col vento dipinge un'immagine problematica delle relazioni razziali, non è più l'unica.
"Ora ci sono punti di vista e prospettive alternative", ha dichiarato Karl Johnson, assistente professore di studi afroamericani, che tiene un corso di "afroamericani nel cinema" presso il Ramapo College di Mahwah. "Questo fa la differenza".
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