Uscirà nei cinema statunitensi il 3 febbraio grazie a Dread (la label specializzata nel cinema dell'orrore di Epic Pictures) ma attende ancora un distributore italiano Woman of the Photographs, l'opera prima del regista giapponese Takeshi Kushida definita da più parti come uno dei migliori horror degli ultimi tempi. Descritto come "l'erede di David Cronenberg", Kushida ha realizzato un film scioccante sulla relazione tra immagine e identità e sulla post-verità che domina la società di oggi. Ma perché si parla così tanto di Woman of the Photographs?
Woman of the Photographs, film horror su filtri e dismorfofobia
La storia del film ruota attorno a Kai (Toshiaki Inomata, già visto nel premio Oscar Drive My Car), un fotografo di mezza età solitario e misogino che manipola con Photoshop gli scatti dei suoi clienti. La sua noiosa routine viene bruscamente interrotta quando si imbatte in Kyoko (Toki Koinuma), una modella che soffre di dismorfofobia: nel tentativo di scattarsi una foto da postare sui social per impressionare i suoi follower, è caduta da un albero e si è procurata una impressionante cicatrice sul petto.
Kyoko è ossessionata dall'idea di vedersi perfetta e senza alcuna imperfezione, così chiede a Kai di aiutarla a ritoccare tutti i suoi scatti. Tra i due comincia una turbolenta relazione che porta la modella a "dividersi" in due: la Kyoko "reale" e quella con un corpo impeccabile ma artificiale.
Woman of the Photographs, l'ossessione per la bellezza social
Kushida racconta di aver pensato a Woman of the Photographs interessandosi al fenomeno della dismorfofobia (la preoccupazione infondata, immaginaria e inferiore a quanto percepito per un particolare difetto del proprio corpo) e all'aumento esponenziale dei ritocchi alle immagini e delle aggiunte di filtri che avvengono sui social.
Oggi viviamo in un mondo in cui anche i ricordi possono essere falsificati modificando le foto. Per quelli di noi che vivono in un'epoca simile, ho realizzato questo film per scoprire cosa sia la vera felicità. Potrebbe essere visto come una storia d'amore, una commedia o un horror. Spero quindi che agli spettatori piaccia dal loro inconfondibile punto di vista.
Passato in oltre 30 festival internazionali, tra cui i prestigiosi Osaka Asian Film Festival e Fantasia International Film Festival di Montreal, Woman of the Photographs ha raccolto i premi come miglior film al Phoenix FearCon e al Black Hills Film Festival e ha ricevuto lo Skip City Award allo Skip City International D-Cinema Festival in Giappone.
In Italia è stato il film d'apertura dell'edizione 2020 (interamente online) del Ravenna Nightmare Film Fest, ma purtroppo non ha ancora un distributore italiano. Ecco il trailer per il mercato statunitense, pubblicato da Dread.
Foto: Dread / Epic Pictures
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