Il delitto di Yara Gambirasio, la 13enne di Brembate di Sopra che amava la musica e la ginnastica trovata morta a Chignolo d'Isola, diventa un film. Pietro Valsecchi, il fondatore di Taodue e produttore di film e serie di successo come le commedie di Checco Zalone, produrrà il progetto che verrà distribuito da Netflix in tutto il mondo nel 2021. Il cast del film avrà due attori protagonisti d'eccezione: Alessio Boni e Isabella Ragonese.
Yara Gambirasio, film con Boni e Ragonese in arrivo
Alessio Boni sarà un comandante dei Carabinieri incaricato delle indagini. Scomparsa il 26 novembre del 2010, Yara venne ritrovata per caso, tre mesi dopo, da un abitante del luogo che stava collaudando un aeroplano telecomandato. La ragazza era ormai morta per le ferite, il freddo e gli stenti.
Isabella Ragonese interpreterà invece Letizia Ruggeri, la pm "di provincia" che, senza mai concedere interviste, ha condotto la caccia al colpevole.
Grazie al lavoro dei medici legali, scelti dal sostituto Ruggeri tra i migliori d'Italia, gli inquirenti hanno fatto emergere sugli slip e i leggins di Yara il DNA di un uomo, ribattezzato Ignoto1, che tale rimase sino all'estate del 2014, quando le molecole vennero associate ad Ester Arzuffi, una donna sposata e madre di due gemelli, un maschio e una femmina, concepiti con il suo amante, un autista di autobus.
Il profilo genetico del maschio coincideva con quello di Ignoto1: così è stato accusato e condannato all'ergastolo nei primi due gradi di giudizio Massimo Giuseppe Bossetti, un muratore di Brembate soprannominato "il Favola".
Massimo Bossetti, condanna da innocente?
Le prove a carico dell'imputato sono apparse subito schiaccianti: Bossetti è stato inquadrato dalle telecamere di Brembate in orari e luoghi compatibili con la scomparsa di Yara, ha fatto ricerche pedopornografiche sul web, ha lavorato in un cantiere nel giorno della scomparsa di Gambirasio, che presentava sugli indumenti tracce di calce e di residui metallici.
Bossetti, ora in attesa della sentenza della Suprema Corte di Cassazione, si è sempre dichiarato innocente. L'uomo, sposato e padre di tre figli, non ha precedenti penali. Nonostante le aggravanti della crudeltà, la ricerca delle piste alternative non è mai stata considerata un capitolo chiuso.
Roberto Saviano, ad esempio, ha ipotizzato un possibile coinvolgimento della malavita perché il padre di Yara, il geometra Fulvio Gambirasio, aveva testimoniato in un processo contro imprenditori collusi con la camorra.
Il film sul delitto di Yara è stato confermato da Valsecchi nel corso di un'intervista concessa a Marco Monty Montemagno. Come verrà trattato Bossetti? È davvero colpevole "al di là di ogni ragionevole dubbio"? Sarà raccontato come "il mostro" o come un capro espiatorio di quest'oscura e dolorosa vicenda?
Il produttore Pietro Valsecchi intervistato da Marco Monty Montemagno.
Pubblicato da TaodueFilm su Mercoledì 11 novembre 2020
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