Troppo bianca. Questa è l'accusa che i fan di Nina Simone hanno mosso a Zoe Saldana appena hanno visto le prime immagini di Nina, biopic sulla regina del soul diretto da Cynthia Mort. Secondo gli ammiratori della celebre cantante jazz né il naso posticcio né la tecnica del blackface (make up in grado di scurire la pelle) sono stati in grado di trasformare l'attrice e rappresentare degnamente l'artista scomparsa nel 2003.
Le critiche sono piovute anche dalla famiglia di Nina Simone, che ha criticato le sembianze troppo "latine" della Saldana. Ci sono molte, meravigliose attrici di colore che avrebbero potuto rappresentare mia madre in maniera più adeguata, ha spiegato la figlia della cantante, Lisa Simone Kelly. Per l'erede della regina del soul, dunque, avrebbe avuto senso trovare un'attrice nera, considerato il fatto che la madre ha fatto del suo essere afroamericana il suo tratto distintivo.
Lisa Simone ha avuto da ridire anche sulla sceneggiatura. Il film racconta di una relazione tra mia madre e Clifton Henderson che mai ha avuto luogo. Non hanno mai avuto una relazione amorosa - ha dichiarato Lisa Simone Kelly - Il progetto è stato contaminato fin dall’inizio, questa non è la verità.
Il biopic si basa sull’autobiografia di Simone, uscita nel 1992. Da giovane le fu negato l’accesso al Curtis Institute of Music di Filadelfia per il colore della sua pelle, così anche la sua carriera risentì dei messaggi politici contenuti nei testi delle canzoni.
Non resta che attendere l'uscita del film per capire se la scelta di Zoe Saldana sia stata sbagliata o azzeccata. L'attrice 37enne ha ampiamente dimostrato il suo eclettismo e trasformismo, basti pensare a film come Avatar, Star Trek e i Guardiani della Galassia, pellicola che l'attrice sta girando proprio in questo periodo e che sarà nei cinema l'anno prossimo.
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