Yalitza Aparicio ha debuttato sul grande schermo in Roma, film diretto da Alfonso Cuarón, ambientato negli anni '70, periodo ricco di fermenti politici e di rivolte violente. Si è calata nei panni di una giovane serva che, oltre a badare ai bambini della coppia borghese per la quale prestava servizio, si occupa anche delle faccende di casa, sullo sfondo di uno scenario politico in tumulto. Scopriamo qualche curiosità sull'attrice messicana.
Chi è Yalitza Aparicio?
Yalitza Aparicio è nata a Heroica Ciudad de Tlaxiaco, l’11 dicembre 1993, sotto il segno zodiacale del Sagittario. L’attrice ha origini indigene: infatti, il padre è mixteco, mentre la madre è trichi.
Anche se, da parte di padre, è mixteca, non parlava lingua mixteca prima di prendere parte al film Roma: infatti, Yalitza l’ha studiata proprio in vista della sua interpretazione. Ha un diploma in educazione della prima infanzia ed è stata cresciuta dalla madre single.
Yalitza Aparicio, qualche curiosità sull'attrice
Prima del suo ruolo da protagonista in Roma, Yalitza non pensava di diventare attrice. Non aveva una formazione in questo campo, ma sua sorella la convinse a partecipare a un casting.
Yalitza ha detto sì al lavoro principalmente persoldi. Dopo aver ricevuto il ruolo, ha letteralmente detto al regista Alfonso Cuarón: "Non ho niente di meglio da fare".
Prima di sfilare sul tappeto rosso, Yalitza lavorava come insegnante per i bambini. Ha ottenuto il suo diploma solo un mese prima di essere scritturata per Roma.
Adora sfidare le aspettative altrui: "Le persone mi dicevano: 'Perché studi? Uno, sei una donna. Due, non hai il colore giusto. Tre, la tua situazione economica, finirai per sposarti e diventare una cameriera".
Crescendo, Yalitza ha scelto di disegnare e leggere piuttosto che guardare la TV o i film, soprattutto perché la mancanza di rappresentazioni sullo schermo la disturbava. "Uno dei motivi per cui non sono un grande fan del cinema è quello, non ho mai trovato una rappresentazione che mi è sembrata simile a me o che ha toccato il modo in cui sono cresciuta", ha detto al Times. "Voglio credere che in futuro continueranno a includere sempre più persone come me, in modo che qualcun altro possa guardarlo e dire:" Ehi, sembro lei ".
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