Tutti noi abbiamo visto o almeno sentito parlare di I Segreti di Brokeback Mountain, film del 2005 diretto da Ang Lee che racconta la drammatica e passionale storia d’amore tra due cowboy omosessuali ambientata tra le montagne del Wyoming. È stato rivelato che inizialmente fu molto difficile cercare un regista e degli attori che fossero interessati a mettere in scena questa storia tanto forte, e prima che Heath Ledger e Jake Gyllenhall diedero il loro consenso, la produzione sembrava pronta a mettere sotto contratto un’altra coppia, formata da Matt Damon e Joaquin Phoenix. I due per di più avrebbero dovuto condividere il set con il regista Gus Van Sant, filmmaker da sempre concentrato su tematiche subculturali.
I Segreti di Brokeback Mountain, il cast e il successo inatteso
La sceneggiatrice Diana Ossana ha rivelato in un’intervista rilasciata ai microfoni di The Hollywood Reporter, che furono in molti a ricevere il copione di I Segreti di Brokeback Mountain e a considerare la loro partecipazione nel film, ma in pochi poi alla fine decisero di affrontare un impegno così delicato.
Tra i nomi citati nell’intervista troviamo, oltre ai già detti Matt Damon, Joaquin Phoenix e Gus Van Sant, altri professionisti del calibro di Edward Norton, Joel Schumacher e Mark Wahlberg. Quel che è certo è che I Segreti di Brokeback Mountain diede un’incredibile spinta alle carriere dei suoi giovani attori protagonisti, comprese le presenze femminili rappresentate da Michelle Williams e Anne Hathaway.
I Segreti di Brokeback Mountain, un libro che ha scosso il mondo del cinema
Il film basato sul racconto Brokeback Mountain di Annie Prouix, divenne un vero e proprio caso internazionale, accolto da critiche molto positive e premiato con numerosi riconoscimenti. Ambientato nel 1963, racconta le vicende di due giovani uomini che vengono ingaggiati per condurre un gregge di pecore e che isolati in montagna durante il pascolo finiranno per scoprire un’attrazione e un sentimento mai provati fino ad allora.
Quel singolo evento porterà i due ragazzi ad una analisi profonda delle loro persone e delle loro vite, che negli anni successivi sono proseguite in quella che era considerata “la normalità” del tempo. E quel film portò il cinema ad interrogarsi sulla rappresentazione delle tematiche legate alle minoranze.
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