Quante volte avete dovuto sorbire la solita lagna, in tv o dai vostri genitori, dai vostri fratelli o dalle vostre sorelle? "I videogiochi fanno male!". Nulla di più falso (a patto di non esagerare, come in tutte le cose, d'altronde).
Videogiochi, sfatiamo il mito
Le ultime ricerche dimostrano come giocare ai videogames possa influenzare positivamente la nostra mente ed il nostro comportamento. In particolare, sembra che il nostro amato passatempo sia in grado di modificare le aree del cervello responsabili dell'attenzione e le capacità visive e spaziali. Inoltre, i ricercatori hanno approfondito lo studio sulle regioni del cervello associate al sistema di ricompensa, ed il modo in cui questo crea dipendenza dai videogames.
Nel 2016, l'età media dei videogiocatori è stata registrata in forte crescita: circa 35 anni. Di fatto, la generazione Sega, Nintendo, Sony ha mantenuto intatta la sua passione per i videogames fino ad oggi. Ma c'è anche la nuova generazione di gamers, quelli che giocano su smartphone e tablet.
Marc Palaus, uno degli autori delle recenti ricerche afferma: "I videogames vengono lodati o demonizzati, spesso, purtroppo, senza dati reali. Videogiocare è un'attività molto popolare e sembra quasi che oguno di noi si senta costretto ad esprimere per forza un'opinione sopra le righe sul tema in questione".
Marc ed i suoi colleghi hanno raccolto ed analizzato 116 studi scientifici, dei quali 22 riguardano i cambiamentri strutturali subiti dal cervello ed i restanti focalizzati sui cambiamenti nella funzionalità ed il comportamento della mente. Gli studi dimostrano che i videogiochi sono in grado di migliorare due forme di attenzione: quella sostenuta e quella selettiva. Inoltre, vi sono prove che i videogames possono aumentare le dimensioni e l'efficienza delle regioni del cervello legate alle competenze visuospaziali.
"Ci siamo concentrati sul modo in cui il cervello reagisce all'esposizione ai videogames, ma questi effetti non sempre portano cambiamenti effettivi nella vita reale", spiega Palaus. "E' probabile che i videogiochi abbiano aspetti sia positivi che negativi, ma anziché sputare sentenze, è assolutamente essenziale che tutti abbraccino questa complessità", conclude lo studioso.
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