Gli anni ’70, le lotte, gli sconvolgimenti sociali, le battaglie politiche, il terrorismo, una società in declino, il tramonto dei sogni. Forse per l’estrema passione di quegli anni, tutti noi guardiamo, a prescindere dall’appartenenza politica, con nostalgia a quel periodo dove tutto pareva vero, autentico, in una parola vivo. Un’epoca, se così possiamo chiamarla nel nostro piccolo, tremendamente evocativa, con centinaia di connotazioni forti. Un’epoca nella quale sappiamo bene che vi ha vissuto, l’ha fatto autenticamente.
Nella Roma degli anni ’70, un gruppo di amici cresce con l’obiettivo di conquistare la città. Così il Libanese, il Freddo, il Dandi e i loro colleghi di malaffare riescono a prendere possesso della città attraverso il traffico di droga, la malavita e la prostituzione. Romanzo Criminale esce nel 2005, tratto dall’omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo del 2002. La storia ricalca le vicende della banda della Magliana, attiva nella capitale negli anni ’70, coinvolta nei maggiori eventi della storia d’Italia (dal rapimento Moro all’operazione Gladio).
Romanzo Criminale, diretto da Michele Placido, riesce magistralmente a restituire tutte quelle connotazioni dell’epoca. E quale strumento più evocativo esiste del suono? La colonna sonora, sia del film che della serie tv, è un mix di musiche perfettamente amalgamate al dialetto romanesco dei protagonisti. Brani originali di Paolo Buonvino, minimal e struggenti, con inflessioni techno, molto più violenti e seducenti dei colpi di pistola che l’accompagnano.
Una serie di pezzi che vanno da classici italiani anni settanta ad altri disco anni ottanta, passando per il rock dei Queen.
Gli Equipe 84 con Io ho in mente te, Gabriella Ferri con Sinnò me moro, Franco Califano e Patty Pravo, fino alla singolare e d intensa versione in chiave dep-soul di Giorgia di I Heard It Through The Grapevine.
K & The Sunshine Band e i Queen sono i contributi della musica rock e disco d’oltre confine.
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