Una delle pagine più vergognose della recente storia dell'umanità è rappresentata dalla Seconda Guerra Mondiale, e dagli orrori perpetrati dai nazisti, tra cui la Shoah. Questo termine indica l'olocausto, ovvero lo sterminio del popolo ebraico portato avanti nei campi di concentramento.
Molte pellicole hanno cercato di raccontare quanto accaduto, o riportando fatti storici, o inventando storie però plausibili.
"La vita è bella" (1997), di Roberto Benigni, è un esempio italiano. Il comico toscano qui racconta la vita in un campo di concentramento con gli occhi di un bambino, Giosuè, il cui padre riesce a tutelare dall'orrore di quanto sta accadendo.
In "Schindler's List" (1993), Steven Spielberg ricorda la figura di Oskar Schindler, un imprenditore tedesco filonazista che riuscì a salvare moltissimi dei suoi operai ebrei dall'olocausto. Pieno di poesia è lo sguardo che sulla shoah getta Roman Polanski con "Il Pianista" (2002), dove il protagonista riesce a sorpavvivere aggrappandosi al ricordo della musica del suo pianoforte.
Un classico è "Il diario di Anna Frank", del 1959, tratto dall'omonimo scritto, testimonianza autobiografica di una bambina che trovò la morte nei campi di sterminio. "Train de vie" (1998) racconta di un sogno di alcuni ebrei, quello di riuscire a scappare grazie ad un treno, che termina però con la tragica realtà.
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