Il Cinema Novo, corrente cinematografica di innovazione, nacque in Brasile verso la fine degli anni Cinquanta, sull’onda della Nouvelle Vague francese e del neorealismo italiano. L’elemento fondante del Cinema Novo era la concezione della pellicola come diretta espressione dell’idea del regista. Ciò si traduce nel motto “una macchina da presa in mano e un’idea in testa”.
I registi, generalmente giovani, del Cinema Novo prediligevano temi sociali, data anche la situazione precaria e disastrosa in cui versava il cinema brasiliano a causa della massiccia importazione di prodotti cinematografici stranieri. Le tematiche sociali erano perlopiù correlate alla crisi, sia storica sia psicologica: si affrontavano, nelle pellicole in questione, la crudeltà delle guerre, i mutamente storici e sociali talvolta male accolti e non sempre positivi, la segregazione, la crisi dei valori allora in atto nella massa della società e che frequentemente si traduceva, per l’individuo, in una crisi di identità.
Questo movimento vivace e innovatore non bastò a risollevare il cinema brasiliano dallo stato di depressione nel quale si trovava, ma alcune delle opere allora prodotte restano ancora oggi capolavori universalmente riconosciuti.
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