Dopo un debutto accanto al padre nel 2008 come sua figlia nel film in The Shepherd – Pattuglia di confine e successivamente altre piccole parti in produzioni poco famose di horror, fantascienza e thriller, Bianca Brigitte Van Varenberg ha deciso di uscire dall’ombra.
La ragazza fin da piccola sognava di fare danza o pattinaggio ma con un padre come Van Damme e una madre che di lavoro faceva la modella e atleta di bodybuilding era quasi scontato che anche lei prendesse questa strada.
“Quando ero giovane, mia mamma mi ha spinto alle arti marziali per l’auto-disciplina. Avevo 7 anni e non lo sopportavo. Ho attaccato con il balletto e il pattinaggio su ghiaccio”.
Riguardo alla sua passione dichiara: “Da adolescente ero così concentrata sul pattinaggio di velocità, che volevo essere alle Olimpiadi”.
ma purtroppo un infortunio le ha bloccato la carriera e quando ha compiuto 22 anni ha deciso di ribattezzarsi con il nome d'arte Bianca Bree e di allenarsi puntando solo sulle sue forze con la voglia di rimettersi in gioco per qualcosa di nuovo.
In un’intervista, rilasciata in questi giorni ha svelato che vuole mostrare che “si può avere il fisico ed essere femminili. Si può accavallare le gambe a tavola e dare un calcio in culo in modo piacevole, femminile. Un po’ come come mio padre che ha portato le arti marziali nel mainstream della mia generazione voglio continuare questa eredità.”
Per Bianca il cognome di suo padre è sempre stato un peso:
“Ci sono sempre persone che vengono da me dicendomi quanto amino mio padre. E’ bello da sentire, ma… che cosa ha a che fare con me?”
Padre e figlia hanno sempre avuto un rapporto conflittuale ma oggi per fortuna le cose sono cambiate in meglio:
“E’ stata dura. Non è mai stato come se fossi la principessina di mio padre. Il nostro rapporto ha sicuramente avuto i suoi alti e bassi, ma ora siamo a posto. Parliamo, usciamo e… andiamo in palestra a dare qualche calcio”.
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