Da buon sovrano dei trasformisti televisivi, Bruno Vespa torna per l'ennesima volta su Rai 1 con un doppio impegno professionale. Dall'11 settembre nell'access prime time con la striscia post-Tg1 Cinque minuti; da martedì 12 in seconda serata con il consueto Porta a porta. Intervistato da Daniela Mastromattei per il quotidiano Libero, il giornalista, 79 anni ed età pensionabile ampiamente superata, commenta la stagione televisiva ai nastri di partenza, riservando dichiarazioni al veleno per l'addio di Fabio Fazio alla Rai.
Bruno Vespa, stipendio secondo per distacco a Fazio
Da domenica 15 ottobre Che tempo che fa trasloca ufficialmente sul canale Nove. Fazio è passato con il gruppo Warner Discovery e guadagnerà un totale di 10 milioni di euro in quattro anni, ossia 2,5 milioni a stagione. Un cachet decisamente più vantaggioso di quello percepito in Rai, fermo a 2,2 milioni di euro l'anno. In totale, a viale Mazzini, il conduttore era arrivato a guadagnare quasi 9 milioni per quattro anni.
"Temo che Fazio sia molto caro, sennò gli chiederei delle lezioni su come gestire i contratti", chiosa Bruno Vespa, uno stipendio stimato sugli 1,5 milioni di euro.
Come a suo tempo lo era Enzo Biagi per le liquidazioni, Fazio è il re dei contratti vantaggiosi, credo davvero che in questo sia il migliore. Fuortes a marzo mi ha chiamato per dirmi che sarebbe andato via e che quindi non avrei potuto firmare il rinnovo di contratto. Lo stesso è accaduto con Fabio Fazio. Nel mio piccolo ho aspettato, lui ha siglato un altro accordo. È andato via liberamente. Ha scelto un contratto più conveniente.
Fabio Fazio, Discovery gli offre uno stipendio d'oro
Vespa ne ha pure per Lucia Annunziata, che si è dimessa dalla Rai ed è quindi fuori dalla conduzione della trasmissione della domenica Mezz'ora in più perché contraria all'operato dell'attuale governo.
Se n'è andata pur avendo un altro anno in piedi. Io pensavo che sarebbe entrata in politica, lei ha detto che le è stato offerto ma ha rifiutato. Le auguro tutto il bene.
Non contento, il conduttore non ha parole tenere neppure per Monica Maggioni, la giornalista diventata per un (breve) periodo presidente della Rai. Come seconda scelta: la prima, ça va sans dire, era lui. Eppure, ha rifiutato ogni volta l'incarico.
Due volte mi è stata offerta la presidenza della Rai e due volte ho detto di no. Una quando c'erano Casini presidente della Camera e Pera presidente del Senato, e l'altra da Renzi e da Berlusconi, che si erano trovati d'accordo sul mio nome. Ho ringraziato, ma ho spiegato che faccio un altro mestiere. Allora andò a Monica Maggioni. Oggi rifiuterei a maggior ragione.
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