I ritratti "iperbolici" e femministi di Francesco Vezzoli per Vanity Fair, realizzati per celebrare le donne italiane e la loro forza, non piacciono al Codacons. Il Coordinamento delle associazioni per la difesa dei consumatori promette azioni legali contro una delle protagoniste della mostra organizzata dall'artista a Palazzo Serbelloni, nella sede di Sotheby's Milano: Chiara Ferragni. Il motivo? La regina delle influencer, diventata la Madonna di Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferrato negli scatti di Vezzoli, è stata denunciata per blasfemia e offesa al sentimento religioso.
Chiara Ferragni Madonna: una "squallida e inutile provocazione"
Ferragni ha postato su Instagram lo scatto che la ritrae nei panni della Madonna col Bambino che accudisce Gesù sopra uno sfondo scuro. Oltre alla nota fashion blogger, la galleria di Vezzoli include Barbara D'Urso in versione contessa du Barry, la ministra Luciana Lamorgese nelle vesti di Giovanna D'Arco ed Emma Bonino in quelle del Mahatma Gandhi.
L'immagine "mariana" della Ferragni ha generato, secondo il Codacons, "indignazione e raccapriccio nell'opinione pubblica e sul web".
È per questo motivo che l'associazione ha deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica e al Ministro dei beni culturali Dario Franceschini "affinché intervengano su quella che non è una provocazione, ma una grave mancanza di rispetto per i cristiani, per l'intero mondo religioso e per l'arte in genere".
L'immagine che raffigura la Ferragni nei panni di una moderna Madonna con bambino dipinta da Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferrato sfrutta la figura della Madonna e la religione a scopo commerciale, essendo noto come la Ferragni sia una vera e propria 'macchina da soldi' finalizzata a vendere prodotti, sponsorizzare marchi commerciali e indurre i suoi follower all'acquisto di questo o quel bene.
Questo "sfruttamento indegno della figura della Madonna" potrebbe "realizzare fattispecie penalmente rilevanti per blasfemia e offesa al sentimento religioso, motivo per cui l'esposto viene inviato anche a Papa Francesco affinché si pronunci contro tale squallida e inutile provocazione".
Chiara Ferragni e Fedez nel mirino del Codacons
Non è la prima volta che il Codacons si scaglia contro la Ferragni e Fedez. Prima c'era stato il botta e risposta tra l'influencer e l'associazione per l'ipotesi di una partecipazione, poi sfumata, a Sanremo 2020.
In quell'occasione, il Codacons aveva definito la Ferragni "un modello sbagliato e diseducativo" per tantissimi giovani che la seguono e "la eleggono a modello da imitare e a cui ispirarsi". Dichiarazioni ritenute diffamatorie dalla fashion blogger.
Poi è stata la volta della polemica con il rapper per la raccolta fondi necessaria a finanziare il reparto di terapia intensiva del San Raffaele di Milano. Un crowdfunding giudicato opaco e poco trasparente dal Movimento dei consumatori.
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