Carlo Freccero è il nuovo direttore di Rai 2 ed ha la precisa intenzione di rivoluzionare l'interno palinsesto del canale per incentrarlo maggiormente sull'informazione.
Uno dei primi passi è stato quello di chiudere delle trasmissioni, e tra queste c'è stata anche Quelli che...Dopo il Tg, programma satirico solitamente in onda dopo il TG2 delle 20:30, sostituendolo con un talk di approfondimento culturale.
Cancellazione che non ha tardato a provocare delle reazioni, come quella di Luca Bizarri, conduttore del programma insieme a Paolo Kessisoglu e Mia Ceran.
Le dichiarazioni di Luca Bizzarri
Le dichiarazioni di Luca, rilasciate al Secolo XIX, fanno trasparire la sorpresa totale per una chiusura, a quanto pare, unilaterale di un programma in crescita:
Non avevamo avuto comunicazioni in questo senso, ma non c’è problema. E’ un programma che stava andando bene, in tendenza positiva, sempre sopra 1,3 milioni di spettatori [...] un punto e mezzo sopra la media della rete, con risultati in crescita.
Certo, il numero di spettatori non era eccezionale, ma maggiore rispetto alla media della rete. Le dichiarazioni, comunque, sono state contenute sia perchè quando ci sono cambi al vertice molte cose possono cambiare sia perchè Luca e Paolo sono ancora su Rai 2 con Quelli che il Calcio:
Sapevamo che con l’arrivo di un nuovo direttore avremo dovuto ricominciare daccapo. I programmi si aprono e si chiudono, e le scelte spettano al direttore, queste sono le regole e dopo tanti anni di tv le sappiamo bene. Ci resterà la domenica.
Freccero e la satira, un rapporto strano
Fino a maggio, quindi, Luca e Paolo dovrebbero ancora essere su Rai 2, ma niente è sicuro, specialmente con un direttore che ha deciso di dare meno spazio ad un programma (NCIS) solo perchè non gli piace.
Strana è, comunque, la chiusura di un programma di satira, uno dei pochi su Rai 2, soprattutto perchè in alcune dichiarazioni Freccero parla espressamente di importanza della satira e, addirittura, di voler riportare su Rai 2 Daniele Luttazzi.
Un rapporto strano, quindi, ma che forse sottolinea davvero la chiusura del Tg satirico solo per una questione di ascolti.
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