La Russia ha pubblicato un elenco di 963 funzionari governativi e americani di spicco a cui è stato vietato l'ingresso nel paese per aver espresso posizioni avverse dopo l'attuazione dell'offensiva contro l'Ucraina. L'elenco, pubblicato il 21 maggio, include il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, leader aziendali come il CEO di Facebook, Mark Zuckerberg e Jamie Fly, presidente di RFE/RL e diversi membri del consiglio che sovrintende a RFE/RL.
Morgan Freeman bannato in Russia
Morgan Freeman è stato bandito in Russia, pertanto non potrà fare ingresso nel paese, qualora lo volesse. Ciò si è verificato a causa di un video che l'attore ha girato nel 2017, nel quale - secondo Mosca - affermava che la Russia stesse complottando contro gli USA. La mossa - in gran parte simbolica - riguarda anche alti funzionari dell'amministrazione Biden, tra cui la vicepresidentessa Kamala Harris, il segretario di Stato Antony Blinken, il segretario alla Difesa, Lloyd Austin e il segretario ai trasporti Pete Buttigieg.
L'elenco include anche la presidentessa della Camera, Nancy Pelosi, il leader della maggioranza al Senato Chuck Schumer e il figlio del presidente, Hunter Biden.
Fly ha detto su Twitter di essere "orgoglioso di essere incluso in questa lista. L'attacco di RFE/RL da parte degli autoritari non è una novità. Sappiamo che la storia è dalla parte del popolo russo. Continueremo ad espandere i nostri rapporti per il pubblico russo in questo momento critico".
Mosca aveva già annunciato sanzioni contro molti soggetti della lista
L'attore di Hollywood, in precedenza, non era stato citato dalle autorità russe e, quindi, funge da new entry nella lista. La Russia ha anche bandito tre ex senatori deceduti: John McCain, Harry Reid e Orrin Hatch.
Il ministero degli Esteri russo ha affermato - in una dichiarazione - che la mossa è stata attuata in risposta alle "sanzioni anti-russe costantemente imposte" affermando che mira "a limitare gli Stati Uniti che stanno cercando di imporre un ordine mondiale neocoloniale al resto del pianeta per cambiare posizione e riconoscere nuove realtà geopolitiche."
Ha aggiunto che Mosca rimane aperta al "dialogo onesto", facendo una distinzione tra il popolo degli Stati Uniti e le autorità che, a suo dire, hanno "incitato alla russofobia". Il ministero ha anche affermato di aver bandito 26 canadesi, tra cui Sophie Trudeau, la moglie del primo ministro canadese.
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