Si è parlato molto nelle ultime settimane di Roman Polanski: il regista di recente è stato al centro di molte polemiche dopo che gli era stato offerto il ruolo di presidente di Giuria ai premi Cesar. Ruolo che ha dovuto lasciare, vista la protesta di chi, attraverso una raccolta firme, ha protestato vivacemente. Il motivo? I problemi legali avuti in America: il regista, nel 1977, era infatti stato condannato per aver drogato e violentato una tredicenne, Samantha Geimer, nel corso di una serata trascorsa a casa di Jack Nicholson. Il regista per 40 anni non ha fatto ritorno in America ma sarebbe pronto a farlo presto.
Roman Polanski, stupro e perdono: la vittima "Ha chiesto scusa, lo perdono"
Roman Polanski si era inizialmente dichiarato non colpevole per poi accordarsi con il giudice: pena che prevedeva un periodo di 48 giorni di prigione commutata in 50 anni di prigione. Dopo i primi 42 giorni il regista era fuggito all'estero, prima della pronuncia della sentenza definitiva. Secondo l'avvocato di Polanski, alcuni documenti dimostrano che ora il regista potrebbe ritornare negli Stati Uniti.
A tal proposito si è espressa proprio la vittima di quello stupro, Samantha Geimer: "Sono felice se emergerà la verità. Ha chiesto scusa, lo perdono. So che è dispiaciuto per quello che è accaduto e non voleva farmi del male. Ha ammesso quello che ha fatto ed è andato in prigione. Non continuerò a provare risentimento. Alle persone accadono cose ben peggiori. Ne sono consapevole. Accadono cose negative".
Roman Polanski: Cesar senza presidente
Dopo la rinuncia del regista, l'organizzazione del Cesar, i premi del cinema francesi, aveva deciso di non sostituire Roman Polanski, che per evitare problemi aveva deciso di non accettare il ruolo propostogli.
Riproduzione riservata ©2024 - PCTV