Valerio Mastandrea è un attore dal grande potenziale interpretativo. Per i ruoli che ha portato sul grande schermo, infatti, è stato candidato dieci volte ai David di Donatello, portando a casa il premio per quattro volte per La prima cosa bella, Gli equilibristi, Viva la Libertà e Fiore. L'attore ha rivelato che, nel suo percorso di formazione, le donne occupano un posto speciale e importante.
Valerio Mastandrea, la sua formazione influenzata dalle donne
Valerio Mastandrea nasce a Roma nel 1972. Inizia a muovere i primi passi nel mondo della recitazione, partendo dal teatro. E, nel 1994, debutta al cinema con il film Ladri di cinema, al quale seguono altri titoli dedicati al grande schermo.
Citiamo, ad esempio, Cronaca di un amore violato, Cuore cattivo, Palermo Milano - solo andata, fino, poi, ad arrivare alle pellicole più recenti, tra le quali annoveriamo Fai bei sogni, The Place, Tito e gli alieni, Euforia e i Moschettieri del re - La penultima missione, ma anche in Ride, film nel quale il personaggio interpretato da Chiara Martegiani è centrale nel processo narrativo e che rappresenta una donna forte, lontana dai cliché di genere e sociali.
Come ha rivelato in un'intervista a Movieplayer.it:
Senza fare retorica di genere, io credo che le donne siano più forti degli uomini. Ne sono testimone nel mio percorso di vita, rispetto agli uomini per me le donne sono state determinanti.
Perciò ho mostrato una donna libera in tutto, capace di ribellarsi ai canoni che la vorrebbero a disperarsi. Lei invece è giovane, arrabbiata, sconvolta e disincantata, reclama il diritto a stare male.
E aggiunge: "Non lo considera automatico. La morte e i rituali per affrontarla serve moltissimo all'uomo per darsi delle risposte, ma Carolina si ribella a tutto. Io ho trovato questo tipo di coraggio nelle donne della mia vita".
Valerio Mastandrea cresciuto da una donna forte
La considerazione che l'attore ha delle donne è molto positiva, come abbiamo potuto leggere dalle sue parole. Ciò scaturisce probabilemente anche dal fatto che è stato cresciuto solamente dalla madre, una donna forte che gli ha trasmesso tanti valori.
In un’intervista rilasciata a Repubblica, Valerio rivela che la mamma: "Ha sempre lavorato come una bestia. Mi ha avuto a 19 anni e non ha mai smesso. È riuscita ad andare in pensione. Evento straordinario. Oggi che ho 44 anni e lei 64 so che è andata bene così, con una di quelle mamme che fondano sull’imperfezione la loro capacità di amare".
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