Il bullismo è una delle prime cause di suicidio tra i più giovani e Selena Gomez stessa ne è stata vittima: ora che è una star ammirata da tutti, produce una serie sull'argomento, dal titolo Tredici, teen drama che Netflix trasmetterà a cominciare dal 31 marzo. La serie, la cui protagonista è Katherine Langford, racconta la storia di una ragazza che commette suicidio, ma che prima di uccidersi decide di registrare tredici audiocassette, dove spiega le cause che l'hanno condotta all'irreparabile gesto.
Selena Gomez vittima di bullismo
Parlando della serie, ispirata al romanzo 13 Reasons Why, la Gomez ha voluto aprire il suo cuore, confessando di essere lei stessa stata vittima di questa violenza messa in atto da ragazzini che, molto spesso, sono privi di personalità e attaccano chi invece ne ha. L'attrice ha dichiarato al New York Times:
Penso che (Jay Asher, autore del romanzo, ndr) abbia compreso il fatto che capissi cosa vuol dire essere vittima dei bulli. Sono andata nel liceo più grande al mondo, che è Disney Channel. E mia madre ha dovuto affrontare più volte in passato i bulli. Sono cresciuta con le sue storie. Lei è molto aperta al riguardo.
Selena ha ricordato che, quando recitava in I Maghi di Waverly, i social non erano ancora una realtà così dominante nella vita delle persone. Twitter cominciava a prendere piede proprio in quegli anni. Il fenomeno del bullismo ha preso ancora più piede con l'avvento dei social network, dove chiunque può insultare chiunque, "nascondendosi" dietro lo smartphone e il computer. Selena stessa ha avuto un rapporto malato con i social, come ha dichiarato a Vogue:
Quando sono diventata la persona più seguita di Instagram ho dato di matto. Era una cosa che mi stava consumando. È così che mi svegliavo e così che andavo a dormire. Ne ero dipendente, e mi sentivo come se stessi vedendo cose che non volevo vedere, come se mi stessero mettendo cose nella mia testa delle quali non volevo preoccuparmi. Mi sentivo sempre una me*da quando guardavo Instagram.
Ci auguriamo che Tredici possa essere un'occasione di riflessione per chi pratica il bullismo e distrugge la serenità di chi ne è vittima.
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