Ora è ufficiale: la stagione 4 di Stranger Things ci sarà. La conferma del prolungamento dell'amatissima serie TV ora è arrivata anche da parte di Netflix, ma era già noto che lo show sarebbe continuato con nuovi episodi. L'annuncio da parte della piattaforma streaming, avvenuto con il rilascio di un teaser trailer (come d'abitudine quando si tratto di prodotti targati Netflix) serve però per avere una conferma su ciò che vedremo nelle nuove puntate. O meglio, sull'ambientazione di Stranger Things 4. “Non siamo più a Hawkins” recita infatti la frase di lancio della nuova stagione: come i fan certamente ricorderanno, la stagione 3 si concludeva con la famiglia Byers che, insieme a Undici, lasciava la cittadina dell'Indiana per allontanarsi dal Sottosopra e dai suoi pericoli.
Stranger Things 4: data di uscita
Le riprese di Stranger Things inizieranno proprio in questo autunno del 2019, le nuove puntate della serie TV approderanno poi su Netflix nel 2020 (una data esatta di uscita non c'è ancora, ma gli episodi dovrebbero arrivare sulla piattaforma streaming tra l'estate e la primavera).
Al momento, però, questi sono soltanto rumors (anche se affidabili): nulla di ufficiale, neanche riguardo al fatto che Stranger Things 4 arrivi effettivamente su Netflix nel 2020. Novità sono attese nelle prossime settimane.
Stranger Things 4: spoiler su Jim Hopper
Per quanto riguarda la stagione 4 di Stranger Things, ciò che i fan si chiedono è se Jim Hopper è effetivamente morto o se invece tornerà nei prossimi episodi. "Di sicuro non dovreste dare nulla per scontato. Quella battuta pronunciata dal soldato russo ("No, non l'americano", ndr) alla fine della stagione 3 è appositamente messa lì per alimentare la discussione. Abbiamo bisogno che le persone si pongano le stesse domande che vi state ponendo voi" avevano spiegato gli ideatori della seire TV, i fratelli Matt e Ross Duffer.
Più enigmatico era invece stato David Harbour, ovvero proprio l'interprete di Jim Hopper: "La macchina si è spenta ed è esplosa e Hopper sembrava imprigionato lì. E poi ci spostiamo in un posto con la “k” o qualcosa del genere, una città in Russia credo. Qui c’è un americano e altri prigionieri. Sembra strano, ma dobbiamo sempre affidarci alla speranza. Non dovremmo mai davvero abbandonarla".
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