Al centro delle sue opere più famose ci sono i paesaggi iperrealistici della Svezia, che ricordano la distopia di racconti ambientati nel futuro; paesaggi desolati e cupi, invasi da rottami fatiscenti e paesaggi innevati. In questi ultimi anni le illustrazioni di Simon Stålenhag hanno catturato l'attenzione di molti, come quella di Matt Reeves che proprio dalle opere dell'artista svedese ha tratto ispirazione per creare Tales From the Loop, una serie formata da otto episodi che vedremo sulla piattaforma di streaming di Amazon Prime. Albert Cheng, co-presidente del settore televisivo di Amazon ha commentato così la scelta di produrre Tales From The Loop: “I dipinti di Simon Stålenhag sono rinomati per la loro visione di un paesaggio futuristico non molto distante da noi. Non vediamo l’ora di portali in vita e condividerli con il nostro pubblico di Prime Video”.
Tales From The Loop: Amazon produce una serie tv che prende spunto dalla pittura
I disegni di Stålenhagle sono stati accorpati in diversi libri e riorganizzati con una narrazione che connette le opere le une alle altre. Nel primo volume edito nella collana Oscar Ink, l’autore prende spunto dalla sua infanzia in una Svezia degli anni Ottanta in cui si trovano per le strade robot ormai non funzionanti e resti di navicelle spaziali, ma in questo mondo non regna solo la tecnologia, vi sono anche dinosauri e altre creature che vivono in modo selvaggimo. Scenari di un passato alternativo davvero originali che adesso ritroveremo anche in televisione nella serie tv Tales From The Loop.
Lo show sarà capeggiato da Nathaniel Halpern (già visto all'opera in Legion) nelle vesti di showrunner, mentre il primo episodio della serie sarà diretto da Mark Romanek, il regista di One Hour Photo e Non lasciarmi. Il regista di Cloverfield e Il pianeta delle scimmie, Matt Reeves invece lo ritroviamo in veste di produttore esecutivo, mentre la produzione sarà curata da Fox 21 TV Studios e Amazon Studios.
Tales From the Loop: trama
Ecco la trama fornita dalla casa editrice Oscar Ink. Tra il 1954 e il 1969 il governo svedese fa costruire il più grande acceleratore di particelle del mondo, un’enorme struttura circolare sotterranea, estesa per decine di chilometri nelle profondità della campagna attorno al lago Mälaren. La gente del posto chiama questo portento della tecnologia di fine secolo “il Loop”.
Vent’anni dopo, la vita quotidiana di un gruppo di ragazzini scorre sullo sfondo di immense costruzioni industriali, avveniristiche e desuete allo stesso tempo, vecchie Volvo station-wagon e goffi robot artropodi, sterminati macchinari dismessi e misteriose sfere di metallo arrugginito – malinconia e tecnologia. I dipinti iperrealistici della Svezia suburbana anni Ottanta di Simon Stålenhag hanno raccolto reazionidi stupefatta ammirazione su Internet. Eccoli per la prima volta pubblicati in un volume che combina l’innocenza infantile dei bambini di Niccolò Ammaniti con le atmosfere sci-fi vintage di Stranger Things.
Fonte foto articolo: www.facebook.com/pg/simonstalenhagofficial/
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