La storia di Rick Grimes in The Walking Dead è ormai arrivata ai titoli di coda: dopo otto stagioni in cui è stato il grande protagonista della serie TV, Andrew Lincoln ha deciso di lasciare lo show nel corso della nona stagione per poter stare più vicino alla propria famiglia, che vive in Gran Bretagna (gli episodi di The Walking Dead sono invece girati negli Stati Uniti). Pendere la decisione di lasciare questo show non è stato certo facile per l'attore inglese, come si evince anche dalla struggente lettera che ha scritto e diffuso alla stampa per dare il suo personale addio a The Walking Dead.
The Walking Dead 9: la lettera di addio di Andrew Lincoln
"Grazie per averci seguito in questo viaggio. Per nove anni di paura, sofferenza, rabbia e orgoglio per aver reso questi 115 episodi qualcosa di importante" si legge nelle prime righe della lettera scritta da Andrew Lincoln. "Grazie per aver compreso che, nonostante la grande quantità di non morti, questa è una storia su ciò che significa essere vivi, è una storia di speranza, famiglia e amicizia".
"Persone che non hanno niente in comune scoprono di averlo. Unite nella ricerca di umanità e di un posto da chiamare casa. Una storia che forse oggi è ancora più importante di quando abbiamo iniziato a raccontarla. Questo è stato il ruolo più eccitante e soddisfacente della mia carriera, per un decennio è stata la più grande avventura professionale della mia vita".
The Walking Dead 9, Rick Grimes: la storia del personaggio
Andrew Lincon, che nelle prossime stagioni tornerà come regista di alcuni episodi di The Walking Dead, ha poi riassunto la storia del suo personaggio: "Ho ucciso oltre 400 zombie durante l'apocalisse. Ho perso un cavallo, ho trovato un altro cavallo. Ho perso una donna, ho mangiato un cane. Ho indossato due volte un poncho di carne".
E ancora: "Sono sfuggito a un branco di cannibali hipster, per non menzionare il fatto che mi hanno sparato due volte, mi hanno colpito con una mazza da baseball, sono stato accoltellato tre volte, un uomo mi ha morso alla gola, e ho dovuto risuolare i miei stivali da cowboy... 12 volte". Infine, i saluti finali: "Perciò grazie. Per tutto. per il bello, per il brutto...non ci sarebbe stampa libera senza il brutto. Finché i nostri cammini non si incroceranno ancora, state calmi e portate con voi un machete rosso..."
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