Il successo della serie tv Tredici (13 Reason Why), incentrata sul bullismo e sul suicidio, è stato talmente importante, in tutto il mondo, che è diventato oggetto di studi. Una ricerca di JAMA Internal Medicine, resa nota in questi giorni, ha evidenziato come, nei giorni successivi alla messa in onda delle puntate della serie Netflix, ci sia stato un significativo aumento delle ricerche su Google correlate al suicidio. Si tratterebbe, per alcuni, di un dato estremamente preoccupante: la serie tv, che ha il chiaro intento di scoraggiare il bullismo e che si occupa di trattare un tema delicato come quello del suicidio, potrebbe invece essere - paradossalmente - controproducente? Questa è la grande domanda che si sta sollevando a seguito di tale ricerca.
Opportunità o pericolo?
Stando ai dati diffusi dalla ricerca in questione, nei 19 giorni successivi alla messa in onda delle puntate di Tredici, le ricerche correlate al suicidio sono aumentate di quasi il 20% (1,5 milioni in più rispetto al solito). Le ricerche erano generiche sul suicidio, in parte erano relative al "come commettere un suicidio", altre invece sul come evitarlo. Questo non significa che non possano essere trasmessi in tv programmi che trattano l'argomento del suicidio. La dottoressa Fincina Hopgood della University of New England ha dichiarato:
Non voglio suggerire che non si possano fare programmi tv sul suicidio, e in particolare sul suicidio dei teenager. Penso che i media abbiano il potenziale di aprire importanti discussioni sulla salute mentale.
Insomma, in questione non è la serie in sé, ma il modo in cui potrebbe essere percepita dai più giovani: grande attenzione quindi dovrebbe essere riservata a come prevenire i problemi psichici che potrebbero indurre all'estremo gesto. Un compito che spetta anche ai media e quindi alla tv.
In arrivo la seconda stagione di Tredici
Intanto si sta preparando la seconda stagione della serie tv, come fa sapere a Movin 92.5 la co-produttrice Selena Gomez:
Penso che sarà talmente eccitante perché sai, non mi aspettavo che la prima suscitasse quelle reazioni. Era incredibile, ed era complicato, e c'era molte questioni da affrontare, e capivo cosa significava. Credo che per la seconda stagione andremo a sviluppare di più alcune di queste domande, le storie e la loro risoluzione, ovvero ciò che alcuni di questi ragazzi hanno attraversato e stanno attraversando. Quindi è emozionante.
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