Una striscia quotidiana subito dopo l'edizione del Tg1 delle 20 per riassumere i fatti principali del giorno come faceva Enzo Biagi ai tempi del talk campione d'ascolti Il Fatto. È l'obiettivo di Bruno Vespa con il suo nuovo programma Cinque minuti, al via da lunedì 27 febbraio nell'access prime time di Rai 1. Il potente giornalista, 78 anni, approfitterà in questo modo del piccolo vuoto che precede il consueto slot di Amadeus.
Bruno Vespa, nuovo programma nell'access di Rai 1
Dopo le fatiche di Sanremo 2023, il conduttore e direttore artistico del Festival prosegue con I soliti ignoti e si sta anche dedicando ad Arena Suzuki dai 60 ai 2000. L'access consente comunque un breve spazio di libertà (specie se il Tg1 chiudesse un minuto prima del solito) e ad occuparlo ci sarà il padrone di casa di Porta a porta. La decisione di far partire la trasmissione, stando a quanto riporta l'Ansa, è stata comunicata al Consiglio di amministrazione della Rai che si è svolto a Viale Mazzini.
Cinque minuti verrà trasmesso dal lunedì al venerdì e partirà "a schiaffo", ovvero attaccato alla sigla di coda del Tg1. L'orario preciso è dalle 20:33 alle 20:38 per non sovrapporsi con Il cavallo e la torre di Marco Damilano, in onda alle 20:40 su Rai 3. Naturalmente il talk di Vespa sfida il Tg2 Post di Manuela Moreno e non cancella l'appuntamento di seconda serata di Rai 1 con Porta a porta, confermato per tre puntate settimanali dal martedì al giovedì.
Cinque minuti, Bruno Vespa divide il Cda della Rai
L'Ansa fa sapere che "i consiglieri hanno chiesto ai vertici aziendali se Cinque minuti rientra nel contratto stipulato dal conduttore o se comporterà nuovi esborsi". In sostanza, parte del CdA vuole sapere se il talk fa parte del contratto da "artista" del giornalista, già in atto, oppure se il servizio pubblico sovvenzionato dai soldi dei contribuenti dovrà pagare la produzione e il cachet del presentatore.
Gli scettici sono soprattutto i tre consiglieri Francesca Bria e Alessandro Di Majo, in quota Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, e l'indipendente Riccardo Laganà. I membri del CdA vicini al governo, invece, approvano la nuova avventura di Bruno Vespa.
È da tempo che si parla con insistenza di questa striscia informativa quotidiana, non sempre in maniera favorevole. I detrattori del progetto temono che un blocco pre I soliti ignoti possa indebolire il quiz di Amadeus, una trasmissione che fa ottimi ascolti e batte quasi sempre la concorrenza di Striscia la notizia, facendo pure da traino ai programmi di prima serata. Inoltre, i tentativi post Il Fatto sperimentati in tal senso non hanno mai funzionato.
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