"Pornografia dei sentimenti" ad uso e consumo del pubblico, attratto dalle dinamiche di un gruppo di "adulti poco risolti". È il severissimo giudizio che Elisabetta Scala del Moige dà del Grande Fratello Vip 6 e dei suoi protagonisti. La vicepresidente del Movimento Italiano Genitori ha stroncato il reality show di Canale 5 in un'intervista concessa al settimanale Nuovo, nella quale ha anche commentato i comportamenti più ambigui degli inquilini della Casa.
Grande Fratello Vip, Miriana Trevisan nel mirino del Moige
La prima a finire nel mirino di Scala è Miriana Trevisan. La showgirl napoletana ha preso una sbandata per Biagio D'Anelli e la vicepresidente del Moige ritiene che "sia poco opportuna" perché "certi sentimenti non vanno sbandierati".
Le discussioni tra Alessandro Basciano e Sophie Codegoni sono state all'ordine del giorno. I due hanno litigato spesso e volentieri per motivi futili, come quando l'ex seduttore di Temptation Island non ha digerito che la fidanzata abbia tenuto rapporti cordiali con Delia Duran e Antonio Medugno. Scala definisce la povera Codegoni "vittima di una dinamica violenta".
Non è da meno Alex Belli, protagonista di un bollente triangolo con la moglie Delia Duran e l'amica Soleil Sorge. In questo caso "siamo di fronte a un narcisista manipolatore e si tratta di un uomo conteso da due donne e non il contrario".
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Moige: Grande Fratello è "tv trash e indecente"
Non è la prima volta che il Moige si scaglia contro il Grande Fratello Vip. Già al termine della prima edizione del 2016, la onlus aveva bollato il programma di Canale 5 come "un'esplosione di indecenza, infarcita di conversazioni piene di volgarità e disprezzo per la privacy" e una trasmissione "di tale squallore e bassezza culturale che offende la dignità dello spettatore grande e piccolo che sia".
Quando Ainett Stephen è stata oggetto di avances e palpeggiamenti indesiderati da parte del concorrente Amedeo Goria, il Moige ha invitato le aziende che sponsorizzano il Grande Fratello Vip a rimuovere i propri spot pubblicitari dal reality. In quel caso, Scala definì il programma una delle trasmissioni che "fanno parte di un business che fomenta una cultura basata su disvalori e – ancor più grave ma sempre più frequente in questo tipo di show – anche sugli abusi contro la donne".
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