Sarà una lunga estate calda quella del 2021 per la Rai. I sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Nazionale Uil, Ugl Comunicazioni Fnc, Snater e Libersind Confsal hanno infatti indetto un mese di sciopero: i lavoratori del servizio pubblico televisivo resteranno con le braccia incrociate dal 28 giugno al 28 luglio. Questa decisione potrebbe compromettere la messa in onda dei nuovi programmi estivi, al via proprio dal 28 giugno.
Rai, sciopero dal 28 giugno al 28 luglio 2021
Le trasmissioni che prenderanno il via con l'inizio dell'estate sono assolute novità in palinsesto. Soltanto su Rai 1 ci saranno new entry mattutine come Uno mattina Estate con Barbara Capponi e Giammarco Sicuro e Dedicato con Serena Autieri e pomeridiane quali Il pranzo è servito con Flavio Insinna ed Estate in diretta con Roberta Capua e Gianluca Semprini.
Lo sciopero è stato reso noto in una nota diffusa dalla stessa Rai.
Ai sensi dell'art. 2, comma 6, della legge n. 146/1990, come modificata dalla legge n. 83/2000, comunichiamo che è stata proclamata l'astensione dalle prestazioni accessorie e straordinarie nel periodo dal 28 giugno al 28 luglio. Di conseguenza nel suddetto periodo la normale programmazione televisiva potrebbe subire delle modifiche.
Le rappresentanze definiscono la serrata "una scelta obbligata e necessaria, unica risposta possibile di fronte all'inerzia aziendale e alla sua incapacità di far fronte alle sacrosante richieste sindacali".
Sciopero Rai: le richieste dei sindacati
L'inerzia aziendale alla quale si fa riferimento è la nomina imminente del nuovo Consiglio d'amministrazione e dei relativi vertici aziendali, che si insedieranno a breve per prendere il posto lasciato vacante dall'attuale ad Fabrizio Salini, ormai in uscita.
I sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione avanzando undici richieste, specificate dallo Snater in un comunicato:
- rinnovo del Contratto Collettivo di Lavoro, ormai scaduto da tre anni, con conseguente aumento dei minimi salariali;
- un accordo collettivo che tuteli il lavoro in modalità smart working;
- un accordo che istituisca definitivamente il cosiddetto "Fine Produzione";
- lo sblocco delle numerose vertenze sindacali individuali bloccate unilateralmente dall'azienda in spregio al dettato contrattuale;
- il rilancio della Produzione TV e Radio con investimenti tecnologici;
- l'incremento di personale per ridurre il ricorso agli appalti;
- la valorizzazione delle professionalità interne;
- il rilancio delle Sedi Regionali quale presidio di servizio pubblico;
- la formazione puntuale e specifica per i diversi profili professionali;
- processi di digitalizzazione per tutta l'azienda con risorse adeguate e imprescindibili;
- la riduzione dei costi aziendali ad iniziare dalle locazioni dei locali esterni e per il contezioso.
Foto interna: Ufficio stampa Rai
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