Shira Haas è una delle attrici-rivelazione del 2020. La giovane star israeliana ha conquistato gli spettatori di tutto il mondo grazie al personaggio di Esther Shapiro, la protagonista di Unorthodox, la serie Netflix ispirata all'autobiografia di Deborah Feldman. Dopo gli elogi di pubblico e critica, è arrivata la consacrazione definitiva: la Haas ha ricevuto una nomination agli Emmy Awards 2020 e alla cerimonia "virtuale" del 20 settembre sarà in corsa con Cate Blanchett, Regina King, Octavia Spencer e Kerry Washington per la statuetta come miglior protagonista di una miniserie.
Unorthodox, attrice Shira Haas viaggia verso l'Emmy
Classe 1995, Shira Haas racconta in un'intervista a Variety che per diventare Esty ha imparato a cantare, suonare il piano, parlare yiddish newyorkese e conoscere le tradizioni della comunità chassidica di Williamsburg. La trasformazione è iniziata con il trasferimento a Berlino nel marzo del 2019: ad aiutarla è stata Amit Rahav, l'attore che interpreta Yanky (l'ingenuo marito di Esty) e suo amico di vecchia data.
Fino ad allora, l'attrice era apparsa nei panni di Ruchami Weiss nella serie israeliana Shtisel (le riprese della terza stagione sono al via proprio quest'estate) e in piccoli ruoli nei film Sognare è vivere (l'esordio alla regia di Natalie Portman), Maria Maddalena con Rooney Mara e Joaquin Phoenix, e La signora dello zoo di Varsavia con Jessica Chastain.
Ad Unorthodox ci è arrivata grazie alla casting director Esther Kling, che l'ha scoperta su Facebook e l'ha invitata a fare un provino per il film Princess. Negli stessi giorni, Shira attendeva l'esito di un altro provino che aveva fatto per una serie tedesca, intitolata The Orchestra. Quando la sua agente l'ha chiamata, ha avuto una sorpresa: niente film né fiction in Germania, ma un ruolo da protagonista in una serie internazionale targata Netflix.
Shira Haas, Unorthodox è solo l'inizio: i prossimi film
Unorthodox, quella che definisce "la storia di una giovane donna che cerca di trovare la sua vera casa, e ha lottato talmente tanto per trovarla che alla fine la ritrova dentro di sé", è stata la svolta della sua carriera. L'audizione per la parte ha commosso le creatrici Anna Winger ed Alexa Karolinski e la regista Maria Schrader, che sono subito volate a Tel Aviv per incontrarla di persona.
Ora il suo futuro appare lontano da Israele. Nei mesi a venire, la Haas apparirà sul grande schermo protagonista di due film, già completati da tempo. Passato alla Festa del Cinema di Roma nel 2018, Broken Mirrors di Aviad Givon e Imri Matalon è la storia del complesso rapporto familiare tra una 14enne e il padre militare e uscirà negli Stati Uniti on demand il 22 settembre.
Prossimamente, infine, arriverà Asia dell'esordiente Ruthy Pribar, presentato in anteprima all'ultimo Tribeca Film Festival. Il film racconta un altro complicato rapporto, stavolta madre-figlia: quest'ultima, adolescente e disabile, sconvolge la mamma, un'infermiera di larghe vedute, quando le annuncia che è intenzionata a perdere la verginità. Asia è piaciuto negli Usa ed è stato acquistato per la distribuzione sul territorio americano da Menemsha Films. Un ruolo, quella della giovane Vika, che ha fatto vincere a Shira il premio come miglior attrice al Tribeca.
Fonte foto copertina e interna: Netflix
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