Non si tratta di essere pro o contro i film di Natale. Si tratta di essere pro o contro il Natale stesso. Non che a far parte del secondo schieramento ci sia qualcosa di male o di socialmente inaccettabile, figuriamoci. È però innegabile, senza voler scomodare le più complesse – e sicuramente valide e approfondite – teorie sociali sulla massificazione delle feste e sulla mercificazione delle ricorrenze religiose più importanti, che i film di Natale siano entrati a far parte dell’immaginario collettivo che prepara e precede l’avvento.
Pochi giorni fa capitò di leggere un curioso post su Facebook. All’incirca il messaggio era: «Il Natale non è davvero vicino fino a quando non vedo in televisione la pubblicità della Coca Cola». È vero. L’orso polare bianco vestito da Babbo Natale, le renne e i jingle musicale che martellano la testa fanno parte di quel grande apparato – pletorico quanto volete, massicciamente ricco di orpelli inutili quanto volete – di quel carrozzone di melodie e ritualità che scandiscono inesorabilmente l’avvicinarsi del Natale. La legge, però, è applicabile a bevande gassate e panettoni quanto al cinema. Perché dalla fine di novembre in poi le repliche dei classici film di Natale in tv si sprecano.
Prima si incomincia quasi in sordina, con qualche appuntamento in seconda serata. Poi tocca alle reti “minori”, ma che ultimamente tanto minori non sono più: semplicemente non sono ancora diventate un trita-tutto generalista. E poi tocca anche alle grandi ammiraglie, che trasmettono film di Natale gratis più celebri mai approdati sul tubo catodico.
Io ho un amico che me l’ha confessato davvero. E convintamente! altro che l’albero di Natale, il presepe, i doni, il cenone in famiglia. Sono sicuro che anche nella vostra cerchia di amici e conoscenti c’è almeno un Una-poltrona-per-due dipendente e di questo mi rincuoro. Del resto il palinsesto dei film in Tv a Natale non lascia scampo. D’accordo che squadra che vince non si cambia. Ma in questo caso i film di Natale non si cambiano più da decenni. La programmazione di antivigilia, vigilia, Natale e Santo Stefano è rimasta invariata, come l’albero di Natale in poliestere dell’Ikea: è davvero sempreverde.
Colpa del lassismo che colpisce, vuoi o non vuoi, gli indefessi lavoratori dell’intrattenimento? Sarà che sono tutti in ferie, tranne qualche sfortunato farmacista di turno? Non proprio. Come detto poco sopra, squadra che vince non si cambia. E se un film di Natale continua a essere visto e a piacere, perché mai si dovrebbe lasciare la vecchia strada per la nuova? Il fenomeno di Una poltrona per due si è meritato pure un articolo su La Stampa.it. Il giornalista del quotidiano torinese, Francesco Zaffarano, se lo è chiesto in Perché a ogni vigilia di Natale c’è “Una poltrona per due” su Italia 1. E il solo fatto che esista un articolo di questo tipo la dice molto lunga. Approfitto delle sue ricerche e dei dati da lui raccolti citando che: «Negli ultimi 18 anni, la pellicola di culto con Eddie Murphy e Dan Aykroyd è stato il film della vigilia per 11 volte. E gli altri 7 anni si è guadagnato la sera del 25 dicembre (come la prima volta, nel 1997) o serate vicine, come il 23 e il 26».
Il miracolo di Una poltrona per due è ancora più sbalorditivo se consideri che propriamente non è nemmeno un film sul Natale! – questo lo nota anche il giornalista, ma se conosci la trama che volontariamente non riassumo per silente protesta e nausea incipiente lo potrai constatare tu stesso. Il fatto che il film continui a essere trasmesso (chissà che cosa ci toccherà mai il 24 dicembre di questo 2016?) è a sua volta indicativo del fatto che gli spettatori italiani continuino ad apprezzarlo. E soprattutto del fatto che, tra una tombolata e una partita a carte, lasciano il televisore sintonizzato su Italia 1.
Il Natale è per i bambini. I film di Natale pure
Che quello italiano sia un popolo di tradizionalisti è argomento di forti discussioni e di dibattiti. Voglio però far scivolare questa tipizzazione, sia essa fondata o meno, sul meno scivoloso piano televisivo e cinematografico. Per poter poi sentenziare che sì, quando si tratta di filmografia sul Natale gli Italiani sono più tradizionalisti che mai. Il fenomeno di Una poltrona per due, infatti, può essere applicato senza dubbio alcuno anche a un altro grande classicone del piccolo schermo. Si tratta di un film che sta al Natale come la panna sta alla cioccolata calda: Mamma ho perso l’aereo. In questo caso si tratta davvero di una pellicola che sembra trascendere il tempo.
Tra tutti i film di Natale questo è forse il più iconico e il più memorabile di sempre. È il film di Natale per antonomasia, più ancora dei film di Natale Disney. La pellicola si inserisce senza colpo ferire nel novero di quei film divertenti per tutta la famiglia: ridono i bambini e qualche sorriso lo fanno pure gli adulti dopo il pranzo di Natale. Inoltre la cara Wikipedia ci ricorda che «il film ha ottenuto un clamoroso successo nelle sale italiane nella stagione 1990-1991 incassando 476 milioni di dollari e alla sua prima visione TV su Canale 5 l'11 ottobre 1993, ha registrato più di 13 milioni di telespettatori, in assoluto l'ascolto fino ad allora più alto per un film trasmesso dalle reti Mediaset».
Di certo alla notorietà del film ha contribuito anche il gossip di Macaulay Culkin. La zazzera bionda dell’attore e il sorriso da cucciolino hanno fatto di Mamma ho perso l’aereo uno dei più grandi film di Natale al cinema. Quale marachella non avreste perdonato a quell’adorabile bambino? Il punto è che il bambino è cresciuto. E a detta di molti nemmeno troppo bene, perché le marachelle sono diventati reati e un “curriculum” come il suo, oggi, farebbe a pugni con qualsiasi idea di film di Natale per bambini. Sempre la cara Wikipedia, ci informa che: «in giovinezza ha avuto problemi causati dalla forte dipendenza da droghe (in particolare eroina) e altri stupefacenti, che lo hanno portato a doversi ricoverare diverse volte». Fortuna che a risollevare le sorti di certi film e di certi titoli ci sono anche le apparizioni di Donald Trump al cinema, vero aficionados ai cameo.
Semplicemente hai più di 16 anni. Gran parte dei titoli dei film di Natale in uscita al cinema sono dedicati a un target, come direbbero quelli dell’ufficio marketing, strettamente profilato dal punto di vista anagrafico. Non è un caso se i migliori film per bambini escono sempre a ridosso delle festività. Il cinema a Natale o il giorno di Santo Stefano con la prole è una prassi per moltissime famiglie.
Anche se non siete abituali frequentatori delle sale cinematografiche, l’invasione dei film classici per bambini vi perseguiterà ovunque voi siate. Soprattutto se in quell’ovunque c’è una tv o una connessione internet, visto che i film di Natale in streaming vanno sempre molto forte.
Film di Natale Disney: vi toccherà anche quest'anno
Tra i film in uscita a Natale e dedicati ai più piccoli è ovviamente la Disney a fare la parte del leone. Quest’anno, per esempio, tocca a Oceania. Il film – che per l’edizione italiana ha avuto non pochi problemi di traduzione, visto che il titolo originario sarebbe dovuto essere come quello inglese, Moana – che arriverà nelle nostre sale il 22 dicembre. Il trailer sembra promettere bene e di sicuro è meno tradizionale del solito visto che i paesaggi imbiancati dalla neve spariscono per lasciare spazio alle dune dorate e alle acque cristalline del mare polinesiano.
Quello che è stato salutato come uno tra i più bei film di Natale per bambini – senza dubbio è uno dei film Disney di Natale più riusciti, con buona pace di chi invece proprio non lo sopporta – risale appena a tre inverni fa. Era il 19 dicembre del 2013 quando Frozen invase le sale italiane e di tutto il mondo. Fu un successo, un vero e proprio caso. La cui long tail fa sentire ancora oggi i suoi effetti. Per esempio, lo sapevate che da gennaio arriva al Teatro Dal Verme di Milano uno show dal vivo che ha già riscosso successo da Londra a Monaco, fino ad Abu Dabhi: Disney in concert – Frozen, il musical. Sarà per la prima volta in Italia per un tour di sette date. Sissignori, genitori, zii e fratelli: avete capito e letto benissimo. Ci infliggeranno anche il musical. Insomma, film di animazione belli o meno, evviva i cartoni sul Natale.
Se si parla di film di Natale divertenti e/o di film italiani di Natale, basta solo una parola. Cinepanettoni. Così come Quintiliano affermava con superbo piglio italico e orgoglio romano che la Satura quidem tota nostra est, così noi oggi, parecchi secoli più tardi e con parecchia fierezza in meno, potremmo dire che quella dei cinepanettoni è tutta farina del nostro sacco.
«Per vaste fasce di pubblico, che magari disertano il grande schermo il resto dell'anno, andare al cinema sotto Natale è diventata una abitudine al pari dell'albero, del panettone e del torrone [...] Per questi motivi, il Natale cinematografico rappresenta un fenomeno a sé, destinato a premiare soprattutto i prodotti simil-televisivi che, se uscissero in qualsiasi altro periodo dell'anno, passerebbero inosservati. Snobbati dagli abituali consumatori di cinema, che [...] pretendono qualità ed originalità. Di fronte alle richieste del pubblico natalizio, l'offerta si adegua con un trionfo di cine-panettoni smerciati in quantità industriale». Lo scriveva già nel 1997 Franco Montini sulle colonne di la Repubblica (ringraziamo ancora una volta Wikipedia per averci ricordato la citazione).
Che i ritmi produttivi fossero e continuino a essere “industriali” è un dato di fatto. Non andrò troppo indietro nel tempo. Nel 2001 esce Merry Christmas, per la regia di Neri Parenti. L’anno dopo è la volta di Natale sul Nilo (ah, neri Parenti firmerà tutti i successivi; il ritmo è praticamente di uno all’anno). Nel 2003 tocca a Natale in India; poi c’è Christmas in Love. Nel 2005 esce Natale a Miami e nel 2006 Natale a New York. Da segnalare il fatto che in quell’anno avemmo anche Olé, diretto questa volta da Carlo Vanzina. Nel 2007 uscì Natale in crociera, regia di Neri Parenti; anche in quell’anno l’offerto fu ricca, visto che nelle sale c’era pure Matrimonio alle Bahamas di Claudio Risi. Nel 2008 è la volta di Natale a Rio (Neri Parenti) e di La fidanzata di papà di Enrico Oldoini. Natale a Beverly Hills e Natale in Sudafrica sono rispettivamente del 2009 e del 2010. Poi c’è A Natale mi sposo di Paolo Costella, sempre nel 2010. Vacanze di Natale a Cortina di Neri Parenti usciva nel 2011. Quindi un gap, l’unico in più di un decennio, interotto da Ma tu di che segno 6? Del 2014. Infine, l’anno scorso fu la volta di Vacanze ai Caraibi - Il film di Natale (Neri Parenti) e di Matrimonio al Sud (Paolo Costella).
Sicuri di volere ancora nuovi film di Natale? Magari accontentatevi di una bella commedia in streaming.
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