Per il quarto anno consecutivo la rassegna ticinese del Festival del film di Locarno verrà diretta dall’italiano Carlo Chatrian e sarà dedicata a Michael Cimino, già Pardo d’Onore, e Abbas Kiarostami, due famosi cineasti da poco scomparsi.
Per l’inaugurazione ufficiale verrà proiettato The Girl with all the Gifts dell’inglese Colm McCarthy dove la protagonista è Gemma Arterton e ci sarà anche la consegna dell’Excellence Award a Bill Pullman e a Jane Birkin del Premio alla Carriera.
Stefania Sandrelli, 70 anni appena compiuti e 55 anni di carriera verrà insignita del Leopard Club Award 2016 che le sarà consegnato venerdì 5 agosto.
Alejandro Jodorowsky sarà insignito del Pardo d’onore Swisscom, il Lifetime Achievement Award sarà consegnato sabato ad Harvey Keitel e il Pardo alla carriera a Mario Adorf.
17 opere che arrivano da Stati Uniti, Thailandia, Egitto, Bulgaria, Austria, Argentina e Portogallo si sfideranno per vincere il Pardo d’Oro.
Riguardo a questa edizione del Festival, Carlo Chatrian svela come sia la più «varia» e la più «libera» che ha finora allestito:
«Quando mettiamo in piedi un'edizione procediamo come fa un muratore con i mattoni. Ovviamente i primi mattoni del 2016 sono già pietre fondanti, come la Retrospettiva, e altri indirizzano l'edizione in un senso o in un altro.
È solo alla fine però, quando il muro è terminato, che capisci di che tipo di muro si tratta. Il risultato è una miscela tra quel che riceviamo – perché non siamo noi a girare i film –, e quali ospiti riusciamo ad accaparrarci, magari dopo averli seguiti per anni come nel caso di Jodorowsky.
A livello inconscio c'era però la volontà di smarcarsi un po' da un'edizione di grande successo come quella del 2015 che era però rivolta, anche per ciò che riguarda i film nuovi, a celebrare i grandi maestri del cinema.
Abbiamo quindi puntato a proporre un programma "nuovo", non solo attraverso i film che mostriamo ma anche nelle sue linee di fondo. Quest'anno ci hanno interpellato di più i film di giovani registi rispetto allo scorso anno.
Del resto, uno dei primi tasselli che va a comporre il mosaico di Piazza grande è quello legato al cinema americano e quest'anno ci siamo subito resi conto che i film in uscita ad agosto erano pochi, forse anche a causa della concomitanza con le Olimpiadi, e ciò ci ha dato una maggiore libertà di scelta».
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