Frank Zappa diceva che "i critici musicali sono persone che non sanno scrivere, che intervistano persone che non sanno parlare, per un pubblico che non sa leggere". Anthony Hopkins la pensa allo stesso modo, ma sugli insegnanti di recitazione. Nel corso di una intervista concessa alla rivista GQ, il vincitore dell'Oscar come miglior attore per The Father - Nulla è come sembra non usa mezzi termini per definire gli istruttori che formano gli interpreti di domani.
Anthony Hopkins e gli insegnanti di recitazione: le sue parole
Classe 1937, Anthony Hopkins ripercorre a GQ gli anni al Welsh College of Music and Drama e poi alla Royal Academy of Dramatic Art.
Quando ero un giovane studente ho letto diversi libri di Konstantin Stanislavski – An Actor Prepares, Building a Character, Stanislavski's Legacy – e poi ho letto Method - Or Madness? di Robert Lewis (il fondatore dell'Actors Studio, ndr). Ed è tutto molto interessante, ma non mi piace la dittatura del pensiero.
Sir Anthony ammette di non essere "molto bravo" con gli insegnanti e gli istruttori.
Dirò qualcosa che forse è un po' provocatorio, ma quando qualcuno mi dice che va a lezione di recitazione, io rispondo sempre: 'Bene. Che cosa ti insegnano? Non sprecare i tuoi soldi'. Gli insegnanti di recitazione sono attori falliti che si autoproclamano guru.
Anthony Hopkins, Oscar che fa le cose "a modo mio"
La fatidica svolta nella sua carriera fu proprio l'audizione del 1965 presso il National Theatre. Ma uno dei motivi per cui da giovane lasciò il teatro diretto da Laurence Olivier fu, guarda caso, un insegnante dell'accademia.
Avevamo un regista in particolare che era molto esigente e ci offendeva continuamente. Io all'epoca ero molto irascibile e una volta gli dissi: 'Se mi parli ancora in quel modo, ti do un pugno in faccia.' So che c'è un attore molto famoso che ha un corso di recitazione qui a Los Angeles ed è la star dello show! Tutti questi ragazzi pagano per studiare con lui e lui è la star! Se ne sta sul palco con loro, li interrompe, li umilia ed è scortese. Non è ammissibile.
Il suo consiglio ai chi intraprende questa carriera è semplice: coltivare il proprio talento.
Sono fatto così. Faccio le cose a modo mio e dico sempre ai giovani attori: 'Non permettere mai a nessuno di trattarvi male. Non importa se non vi fanno recitare ma non fatevi mai bullizzare da nessuno'. Per questo motivo me ne sono andato anni fa, per via di due registi che proprio non sopportavo, perché erano dogmatici e pedanti. Terribile.
Foto copertina: BIM Distribuzione / Lionsgate
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