Se siete amanti dello Studio Ghibli e dei capolavori dei maestri Hayao Miyazaki e Isao Takahata, è in uscita il libro Sharing a House with the Never-Ending Man: 15 Years at Studio Ghibli, l'autobiografia di Steve Alpert, il produttore che ha collaborato per tanti anni con la storica casa d'animazione giapponese. I primi aneddoti che emergono da chi ha letto il mémoire, nelle librerie statunitensi dal prossimo 16 giugno grazie all'editrice Stone Bridge Press, sono scioccanti: Alpert rivela che la Disney ha cambiato senza permesso alcuni capolavori dello Studio Ghibli per il mercato internazionale.
Studio Ghibli, film cambiati senza permesso da Disney
Nel caso di Kiki - Consegne a domicilio, la Disney ha aggiunto musiche, effetti sonori e dialoghi non presenti nell'originale, nonostante l'accordo contrattuale con Ghibli prevedesse di non apportare modifiche sostanziali al film. Alpert racconta di aver fatto notare questi cambiamenti ad un produttore della Disney "con quel tipo di linguaggio che solitamente fa piangere gli uomini adulti".
A complicare le cose ci si mise pure Harvey Weinstein, allora a capo della Miramax e distributore americano dei film dello Studio Ghibli. L'ex produttore, condannato a 23 anni di carcere dopo essere stato riconosciuto colpevole di crimini sessuali, insisteva per modificare Principessa Mononoke per renderlo "più adatto" agli spettatori statunitensi.
Quando Alpert disse a Weinstein che Miyazaki non sarebbe mai stato d'accordo nell'accorciare il film da 135 a 90 minuti, la replica dell'ex uomo più potente di Hollywood fu veemente.
Se non gli fai tagliare quel ca**o di film non lavorerai mai più in questa ca**o di industria! MI HAI CAPITO, CA**O?! MAI!!
Studio Ghibli, Miyazaki rifiutò di incontrare Scorsese
Ma le modifiche non si sono limitate a Kiki - Consegne a domicilio e Principessa Mononoke: Disney ha alterato numerosi lavori dello Studio Ghibli senza permesso.
Nel suo libro, Alpert ripercorre i dialoghi continui con Miyazaki e le operazioni di promozione dei film Ghibli all'estero. Una volta, rivela il produttore, Miyazaki era New York e Martin Scorsese lo invitò a casa sua perché era ansioso di conoscerlo di persona. La reazione del regista giapponese fu inaspettata: il maestro Hayao "non era interessato" a parlare con Marty. Alla disperata addetta stampa che implorava Alpert di fare qualcosa, il produttore rispose con un vago e laconico: "Penso che potrebbe essere semplicemente stanco".
Pubblicato per ora solo in lingua inglese, Sharing a House with the Never-Ending Man: 15 Years at Studio Ghibli è disponibile in pre-ordine su Amazon.
Foto copertina: Studio Ghibli / Buena Vista International
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