Il direttore del Festival di Berlino, su cui si alzerà il sipario dall'11 al 21 febbraio, Dieter Kosslick, ha deciso di mettere al centro della rassegna l'accoglienza ai migranti. I rifugiati hanno sempre avuto un ruolo alla Berlinale, dal 1951 in poi - ha spiegato - È un festival di film di rifugiati tenendo conto che all'epoca molti tedeschi lo erano loro stessi. Ed è stato fondato per promuovere la cultura più comprensione all'interno della nazione ma anche fra i paesi.
L'obiettivo è trasformare il Festival di Berlino in un modello di solidarietà e integrazione. Noi siamo sempre attenti al tema dei rifugiati. Si tratta di comprendere e coltivare la tolleranza, di accettarsi. E di mostrare tutto questo attraverso film che vedranno 500mila spettatori in 10 giorni di festival: è il miglior modo di provare che si può vivere in armonia con i rifugiati con gli stranieri, se lo si vuole davvero.
Negli scorsi giorni sono stati annunciati i nomi delle pellicole che saranno presentate al Festival di Berlino nella sezione Panorama e in quella Panorama Documentari. In totale saranno 32 i film e 18 i documentari.
Ecco i primi titoli svelati per la sezione Panorama:
I, Olga Hepnarová - Repubblica Ceca / Polonia / Repubblica Slovacca / Francia di Tomáš Weinreb, Petr Kazda
Junction 48 - Israele / Germania / USA di Udi Aloni
The First, the Last - Francia / Belgio di Bouli Lanners
Maggie's Plan - USA di Rebecca Miller
Nakom - Ghana / USA di Kelly Daniela Norris, TW Pittman
Remainder - Inghilterra / Germania di Omer Fast
On the Other Side - Croazia / Serbia di Zrinko Ogresta
Starve Your Dog - Marocco di Hicham Lasri
Sand Storm - Israele di Elite Zexer
Théo et Hugo dans le même bateau (Paris 05:59) - Francia di Olivier Ducastel, Jacques Martineau
The Ones Below - Inghilterra di David Farr
War On Everyone - Inghilterra di John Michael McDonagh
Fonte: Askanews
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