Tuffo negli anni Settanta del secolo scorso al Piemonte Movie Glocal Film Festival di Torino con l'evento speciale dedicato al quarantesimo compleanno di Torino violenta e, quindi, allargando il campo, al regista Carlo Ausino e a un genere, il poliziesco o, meglio, poliziottesco italiano, che nacque e prosperò in quel decennio. L'omaggio, intitolato "Guardie & Ladri - Poliziottesco all'italiana", comprende anche un altro titolo di culto, La polizia incrimina, la legge assolve di Enzo G. Castellari.
In questo articolo focalizziamo però l'attenzione sul film di Ausino che il regista nato a Messina nel 1938, ma torinese da sempre, girò nel 1977. Come in tanto cinema italiano artigianale, degli anni Sessanta e Settanta ma non solo, bisogna spostare lo sguardo, non lasciarsi coinvolgere dallo svolgimento sgangherato della storia e neppure dalla recitazione grezza di interpreti noti o sconosciuti. Bisogna entrare nelle immagini con la libertà e l'anarchia visiva che esse possedevano e che, a distanza di tempo, possiedono ancora. Il pre-testo è tanto semplice quanto confuso nel suo dipanarsi: Torino è la capitale di un traffico di corruzione, droga, prostituzione gestito da clan mafiosi italiani e marsigliesi che si contendono il territorio; la polizia indaga sulla morte efferata di alcune giovani donne; il commissario (George Hilton, la star del film e presenza costante in quel cinema di genere italiano) ha una doppia identità, di giorno poliziotto irreprensibile e modello per i colleghi (glie lo dicono in una scena del film), di notte giustiziere implacabile di criminali per ripulire la città là dove le forze dell'ordine non ci riescono.
Andiamo oltre e lasciamoci conquistare dalle scorribande non tanto di poliziotti e criminali ma della macchina da presa di Ausino che con Torino violenta costruisce un vero e proprio ritratto della città, dei suoi luoghi più noti (via Roma e il centro storico) e di quelli che i cinefili riconosceranno come set dell'industria cinematografica torinese (il cinema Ideal, via Pomba, la Galleria Subalpina...). Ausino in tal senso disegna la mappa di una Torino oggi scomparsa (perché ogni film è un documentario e spesso si trasforma in memoria storica di luoghi poi modificati, spariti, ricostruiti) utilizzando come spunto una storia di criminalità. Scrive Marco Giusti nel suo volume Dizionario dei film italiani stracult che Torino violenta "piaceva molto a Gianni Agnelli, racconta Ausino, al punto che se lo fece proiettare diverse volte a casa".
Alla serata-evento di giovedì 9 marzo 2017 (ore 20.30 al cinema Massimo) saranno presenti il regista e alcuni esponenti del cast.
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