Cinema della perversione e della crudeltà, quello di Tod Browning. La sua fama il regista americano la deve a due film realizzati agli albori del sonoro, Dracula (1931) e lo sconvolgente Freaks (1932), ambientato in un circo dove le creature deformi utilizzate come attrazioni si vendicano delle persone normali compiendo una spietata vendetta. Immagini ancora oggi, a distanza di quasi un secolo, difficili da sostenere. Si pensi all'atroce scena finale, con la giovane donna mutilata e ridotta a sua volta a fenomeno da esibire per la morbosità della gente, che fu a lungo censurata. Ma Tod Browning aveva già scelto il mondo circense per un altro suo capolavoro, girato quando il muto si avviava sul viale del tramonto, Lo sconosciuto (1927), della durata di 50 minuti, breve (anche Freaks lo è, poco più di un'ora) ma denso in ogni suo fotogramma. Per molti decenni Lo sconosciuto fu ritenuto perduto, e solo nel 1968 venne ritrovato da Henri Langlois negli archivi della Cinémathèque française.
Interpretato da Lon Chaney e da una giovane Joan Crawford (la futura Vienna di Johnny Guitar aveva 21 anni), Lo sconosciuto narra, in una Spagna immaginaria, una passione d'amore che sfocia nell'orrore, è un melodramma potente abitato dalla menzogna, dalla fuga, da corpi fintamente o realmente deformi. Lon Chaney è Alonzo, lanciatore di coltelli senza braccia (in realtà le nasconde sotto un rigido corpetto, e nessuno se ne accorge, come nasconde se stesso da un passato criminale) innamorato della giovane assistente Nanon (Joan Crawford), corteggiata anche dal forzuto Malabar. Pur di averla, e pensando che potrebbe non amarlo più scoprendo la sua bugia sulle braccia, Alonzo se le fa amputare. Ma in sua assenza, Nanon ha deciso di sposare Malabar...
Lo sconosciuto torna sul grande schermo giovedì 2 marzo 2017 (ore 21.30) nella sala tre del cinema Massimo di Torino in una serata speciale organizzata dal Museo Nazionale del cinema in collaborazione con il festival musicale SeeYouSound. Ad accompagnare le conturbanti immagini mute di Tod Browning ci saranno i Ronin, band del panorama indie italiano fondata da Bruno Dorella per nulla estranea al cinema avendo all'attivo sia sonorizzazioni (L'isola di Kim Ki-duk) sia partecipazione a colonne sonore (Tu devi essere il lupo di Vittorio Moroni, Vogliamo anche le rose di Alina Marazzi, Non pensarci di Gianni Zanasi).
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