Dopo tre anni di scrittura, l'attrice e attivista Rose McGowan condivide la sua storia e il presunto abuso subito dal produttore di Miramax, Harvey Weinstein nel suo memori, intitolato Brave. Nel libro, che uscirà il 30 gennaio, McGowan descrive la sua infanzia in Italia, la sua vita da fuggiasca e la sua esperienza a Hollywood. In un'anteprima del libro e da un'intervista rilasciata a Vanity Fair, la McGowan continua a stilare la lista degli uomini sfruttatori del settore, citando, tra le altre cose, anche la sua relazione con il regista Robert Rodriguez.
Weinstein, dopo Asia Argento lo accusa di violenza anche Rose McGowan
In Brave, l'attrice, scelta da Rodriguez per interpretare l'eroina, dalla gamba finta, Cherry Darling, in Grindhouse - Planet Terror, ha riferito di essersi fidata, sin da subito, del regista tanto da rivelargli di essere stata stuprata da Harvey Weinstein. Mossa errata, poiché il cineasta ha usato queste informazioni "contro" di lei. Il personaggio interpretato dalla McGowan, infatti, viene assalito da un uomo, dando vita alla scena di stupro presente nella pellicola. Da quando si è alzato il polverone intorno al produttore, molte attrici e modelle hanno iniziato ad accusarlo di molestie e violenze. Lo stesso Tarantino ha affermato di essere a conoscenza dei comportamenti di Weinstein.
Rodriguez ha venduto il film alla Dimension Films di Weinstein
Dopo aver sfruttato la storia racconatagli dalla sua fidanzata, il regista vendette il film alla Dimension Films, di proprietà di Harvey Weinstein. Ecco quanto viene riportato su Vanity Fair, in merito al libro dell'attrice di Streghe:
In uno dei capitoli più avvincenti del memoir, racconta la sua relazione con il regista Robert Rodriguez (Spy Kids, Dal tramonto all’alba), un ragazzo dall’aria sensibile che si è rivelato essere uno Svengali (un manipolatore). Lui e Quentin Tarantino stavano progettando un doppio film – Planet Terror e Grindhouse – A prova di morte – basato sui film pulp degli anni ’70 e voleva che McGowan recitasse. McGowan si innamorò subito di lui, fidandosi abbastanza di Rodriguez da raccontargli della sua esperienza con Weinstein.
Dopo ciò, continua:
L’uomo ha usato questa informazione contro di lei, afferma, come strumento per dei giochi mentali, partendo da una scena in cui Tarantino, interpretando un personaggio nel suo film, attacca il personaggio di McGowan. "Ero in un mondo arretrato", scrive. "Stavo perdendo la presa sulla mia sanità mentale". In quello che McGowan interpretò come l’ultimo atto di crudeltà, Rodriguez "vendette il nostro film al mio mostro".
Ciò che ha traumatizzato, dunque, principalmente l'attrice era proprio il fatto che il suo dolore personale era diventato una merce in vendita.
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