5 dollari al giorno è il film di Nigel Cole che vede protagonista il rapporto conflittuale tra padre e figlio. Ritchie (Alessandro Nivola) esce dal carcere dopo avere scontato ingiustamente la pena inflittagli per una truffa commessa dal padre Nat (Christopher Walken) e scopre di essere stato mollato dalla fidanzata Maggie (Amanda Peet). Il padre, con cui lui non vorrebbe più avere a che fare, ha un cancro al cervello che non gli lascia molte speranze. L’unico rimedio per ritardare l’avanzata del male potrebbe essere una nuova cura new age che si pratica in Messico.
Così padre e figlio decidono di affrontare un lungo viaggio in camper per raggiungere il paese. Non avendo molti fondi a disposizione, progettano di farsi bastare cinque dollari al giorno per le necessità e di sfruttare la malattia come alibi per ottenere qualcosa gratis. Durante il percorso, grazie al quale si riavvicineranno, si imbatteranno in Dolores (Sharon Stone), ex baby sitter di Ritchie, che da sempre ha un debole per il vecchio Nat.
La nostra recensione di 5 dollari al giorno
Partiamo dal presupposto che ogni film contiene alcuni aspetti positivi ed altri negativi e 5 dollari al giorno non è da meno. Parliamo di una pellicola del 2008, che per le scelte registiche e la qualità bassa della fotografia, sembra più un lungometraggio d’altri tempi. Innanzi tutto è giusto sottolineare che a livello narrativo il ritmo è molto lento, nonostante sia presenti alcuni colpi di scena inaspettati.
Quando ci sembra di aver capito tutto, cambiano le carte in tavola e questo succede più volte nel corso del film. Un aspetto che giudichiamo positivo, fermo restando che sarebbe meglio vedere la pellicola durante il giorno per non perdersi i momenti più salienti. Nel film troviamo una colonna sonora d’impatto, che segue l’andamento della narrazione e le situazioni che si presentano dinnanzi allo spettatore. Per chiarire il concetto, la musica riesce a sottolineare lo stato d’animo dei personaggi coinvolti, che cambia in base a ciò che avviene.
Imbrogli intriganti e per nulla scontati caratterizzano 5 dollari al giorno, che di divertente però ha poco e nulla. Un bel film sui sentimenti, sui rapporti conflittuali tra genitori e figli e sulla voglia di cambiare, di recuperare un rapporto che sembrava perduto. Ma non solo, perché la pellicola mette in evidenza quanto il legame di sangue non sia necessario per volersi bene e quanto sia facile cadere negli imbrogli, soprattutto quando di mezzo c’è un legame molto stretto.
Non colpisce particolarmente l’interpretazione degli attori, se non quella di Christopher Walken che risulta molto credibile nelle vesti di un padre imbroglione. Spiace vedere che ad Amanda Peet e Sharon Stone siano stati affidati ruolo di poco rilievo, che non gli hanno permesso di esprimere tutto il loro potenziale artistico. Alessandro Nivola, infine, appare innaturale e privo di espressività nella parte di Ritchie.
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