Il mondo dello sport e quello del cinema spesso producono nello spettatore le stesse emozioni: sanno divertire ma anche far arrabbiare, sanno commuovere e anche stupire, sono due universi che viaggiano su rette parallele che a volte diventano però perpendicolari. Quando questi due mondi si incontrano i risultati sono o eccezionali o disastrosi, è molto difficile che ci possano essere mezze misure. Nel caso di Rush il mescolamento di un'affascinante storia di sport con il mondo del cinema ha prodotto un'opera grandiosa, uno di quei film che si rivedrà sempre con piacere ogni volta che se ne sarà l'occasione.
Quante emozioni quando lo sport incontra il cinema
Ron Howard nel 2005 aveva già portato sul grande schermo, con Cinderella Man - Una ragione per lottare, un'emozionante storia di sport: quella del pugile James J. Braddock. Otto anni dopo il celebre regista è passato dalla boxe alla Formula 1 raccontando il dualismo tra due dei più grandi piloti della storia, Niki Lauda e James Hunt, e l'incredibile campionato del mondo del 1976, passato alla storia per il terribile incidente occorso al pilota austriaco e per l'incredibile epilogo. Se già con Cinderella Man - Una ragione per lottare Ron Howard era riuscito a compiere un piccolo capolavoro grazie anche al realismo delle scene sul ring, in Rush si è addirittura superato. Il film è appassionante, coinvolgente e a tratti anche divertente, non è per i soli amanti del motori, ma è una pellicola che sa conquistare un vasto pubblico, tra cui anche coloro che non sono appassionati di automobili e hanno poca dimestichezza con il mondo delle corse e della Formula 1. Colpiscono positivamente le scene di gara, dove i bolidi a quattro ruote si sfidano sui vari circuiti, ma sono utilizzate in maniera sagace anche le immagini reali dell'epoca.
Rush: la trama è troppo infarcita di errori storici
In Rush però non tutto è perfetto, i difetti del film si riscontrano nelle tante differenze tra i fatti narrati nella storia e quelli realmente accaduti. Una giustificazione però c'è e risiede nella volontà di Ron Howard di per rendere la sua opera ancora più appassionante agli occhi del pubblico, per questo ha scelto di accentuare al massimo la rivalità tra i suoi due protagonisti, Niki Lauda e James Hunt, in modo da ricreare una sorta di eterna lotta tra il bianco e il nero, tra due entità opposte in tutto. È così che si spiega il rapporto conflittuale tra i due personaggi fuori dalle piste, un rapporto che in realtà non è mai stato così ostile come è raccontato, e la sfida per il titolo in Formula 3 che in realtà non c'è mai stata. Ma se alcuni aspetti non corrispondenti alla realtà hanno permesso di rendere più fluida la storia, altri sono sembrate delle forzature per rendere la vicenda più drammatica: un esempio ne è la riunione tra piloti prima del gran premio di Nürburgring che in realtà non è mai avvenuta.
Chris Hemswort: il Thor del cinema stavolta corre su una McLaren
Per quanto riguarda il cast, merita una citazione particolare Daniel Brühl, l'attore che interpreta in maniera magistrale il ruolo di Niki Lauda. La sua interpretazione è fantastica, i suoi sguardi, le smorfie del suo volti, i singoli gesti mettono il luce la personalità del campione austriaco, la sua precisione, la meticolosità e la grandissima forza di volontà, elemento che è stato determinante per la sua carriera. Nel ruolo di James Hunt troviamo invece Chris Hemsworth, uno degli attori più affascinanti del cinema, l'interprete giusto quindi per il ruolo del bello, talentuoso e ribelle pilota inglese. L'artista australiano convince come pilota e come seduttore, ma perde il confronto con Daniel Brühl che giganteggia in quanto a bravura. In Rush fa poi piacere vedere all'opera Pierfrancesco Favino nei panni di Clay Ragazzoni: un meritato riconoscimento per uno dei migliori attori italiani, così come è meritato il cameo di Alex Zanardi che interpreta un commetantore televisivo nel GP di Monza.
Rush: un film da vedere
In conclusione, Rush è un film che merita di essere visto e piacerà anche a chi non è un amante dei motori. Chi invece è appassionato di Formula 1 sarà felice di rivedere l'avvincente duello tra la Ferrari di Niki Lauda e la McLaren di James Hunt nel campionato del mondo del 1976, ma anche di ritrovare in pista le mitiche e nostalgiche Tyrrell a sei ruote.
Voto: 8
Frase:
“Più sei vicino alla morte, più ti senti vivo”
Fonte foto di copertina https://www.facebook.com/RaiMovie/
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