Qualche giorno fa era venuto alla luce l'episodio di pirateria che ha coinvolto il film di Tarantino, The Hateful Eight, diffuso in rete ancora prima di arrivare, il 25 dicembre negli States, nelle sale.
Della vicenda di pirateria si sono scusati i diretti interessati: si nascondono dietro una sigla, Hive-CM8, e hanno diffuso un comunicato per spiegare l'accaduto. Siamo dispiaciuti per il danno causato. Non avevamo intenzione di commentare l'accaduto, ma adesso sentiamo di doverlo fare. Ci dispiace deludervi, ma non c'è stato alcun furto. La copia ci è stata venduta da un ragazzo in strada, non c'è bisogno di diffondere alcuna descrizione. Non eravamo i soli a comprarlo.
I pirati si sono anche giustificati per il gesto, quasi nobile secondo le loro intenzioni: Volevamo condividere questi film con le persone che non sono abbastanza ricche per poter vedere tutte le pellicole candidate al cinema, hanno scritto i responsabili della pirateria.
Non solo, visto che secondo gli autori del gesto, tutto ha fatto ulteriore pubblicità a Quentin Tarantino e a The Hateful Eight. Dal momento che ora tutti stanno parlando di The Hateful Eight, non pensiamo che i produttori perderanno soldi al botteghino e vi diciamo il perché. Il nostro gesto ha creato un nuovo tipo di hype e ora tutti parlano del film su radio, giornali e TV. Tarantino è più presente di Star Wars e il costo promozionale per i produttori è zero.
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