Martin Scorsese ha detto al pubblico del British Film Institute di Londra lo scorso 22 febbraio che guardare un film a casa non era "il migliore dei modi". Piuttosto ironico per il fatto che esattamente la mattina prima alcuni ben informati dissero che era vicinissimo a chiudere un accordo con la nemesi dei proprietari di cinema, Netflix, per il suo nuovo film, The Irishman.
Evidentemente i verdi dollari piacciono e fanno gola anche alla verdissima Irlanda. I termini dell'accordo erano troppo irresistibili per poter resistere ancora. Il colosso dello streaming ha infatti accettato di pagare 120 milioni di dollari per i diritti mondiali del progetto, che si stima debba costare tra i 120 milioni e i 150 milioni. The Irishman userà tecnologie molto costose per far apparire le tre star del film — Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci — a differenti età (30enni, 50enni e 70enni) per raccontare la vera storia di Frank Sheeran, un ufficiale che confessò di aver ucciso Jimmy Hoffa.
Prima che le riprese abbiano inizio, Scorsese e i suoi dovranno sbrogliare la matassa di una serie di accordi con i diritti di vendita per l'estero che era stata posta in essere prima del coinvolgimento di Netflix.
The Irishman: Scorsese non bada a spese
Viste le premesse, ci si aspetta che questa fantomatica tecnologia sia quasi una sorta di giovinezza. La curiosità di rivedere in un film appena prodotto i volti freschi dei loro trent'anni di De niro, Al Pacino e Pesci è grande. E stando alle prime impressioni non dovremmo essere lasciati delusi.
Il funzionamento tecnoco di questa tecnologia rimane ancora piuttosto segreto, ma non verrà usato il più classico trucco e parrucco. È già stata vista all'opera in alcuni film dei Marvel Studios e gli effetti paiono davvero spettacolari.
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