Premiata con l'Orso d'oro alla carriera della 75ma Berlinale, Tilda Swinton si è schierata contro i conflitti e le ingiustizie che dominano il mondo di oggi. Durante la cerimonia di apertura del Festival, l'attrice britannica ha preso di mira l'occupazione israeliana delle terre palestinesi e i piani dichiarati dal presidente statunitense Donald Trump di fare di Gaza la "Riviera del Medio Oriente".
Tilda Swinton, discorso politico a Berlino 2025
"Il disumano ha ormai invaso il nostro sguardo", ha dichiarato Tilda Swinton, riferendosi all'"omicidio di massa perpetrato dallo stato e consentito a livello internazionale che sta attualmente terrorizzando più di una parte del nostro mondo". L'attrice ha voluto esprimere la sua "incrollabile solidarietà a tutti coloro che riconoscono l'inaccettabile compiacenza dei nostri governi avidi e che si comportano bene con i distruttori di pianeti e i criminali di guerra, da qualunque parte provengano".
Swinton ha preso parte alla Berlinale nonostante supporti il movimento BDS, la campagna Boycott, Divestment and Sanctions che ha chiesto il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni contro Israele per la guerra a Gaza, l'occupazione militare e l'apartheid in Cisgiordania. In un appello lanciato sul suo sito, BDS aveva invitato le artiste e gli artisti a non partecipare alla Berlinale di quest'anno per la complicità del governo tedesco nelle politiche israeliane contro la popolazione palestinese. "Sono una grande ammiratrice e ho grande rispetto per il BDS, ma ho deciso che era più importante per me venire: ho pensato che era potenzialmente più utile a tutte le nostre cause", ha spiegato nella conferenza stampa all'Hotel Hyatt.
È stata una mia scelta personale di cui mi assumo la piena responsabilità. Allo stesso tempo ho enorme rispetto e comprensione della necessità per le persone di trovare modi per essere efficaci e forti quando tutto ti è contro.
Tilda Swinton lascia il cinema per un anno
Nel corso della conferenza, Swinton non si è tirata indietro quando una giornalista le ha chiesto un commento sulla comunità LGBTQIA+ russa, legata all'attrice per le sue battaglie per l'inclusione.
Bisogna credere nell'umanità delle persone altrimenti tutto è perduto. Ma anche che è possibile cambiare le menti e i cuori anche di quelli che stanno dall'altra parte della barricata, altrimenti siamo costretti a vivere in trincea. Non possiamo permetterci di non raggiungere le persone che consideriamo irraggiungibili.
Reduce dal Leone d'oro vinto a Venezia 81 con La stanza accanto di Pedro Almodóvar, Tilda Swinton ha recitato quest'anno in The End di Joshua Oppenheimer (inedito in Italia) e sarà prossimamente nel cast di The Ballad of a Small Player di Edward Berger, il regista tedesco di Niente di nuovo sul fronte occidentale e Conclave che le ha consegnato l'Orso d'oro alla carriera. Spiazzando tutti i presenti, l'attrice ha anche detto che si prenderà un anno sabbatico dal cinema perché ha bisogno di una pausa.
Lunedì torno a casa in Scozia ed entro in una nuova fase della mia carriera e della mia vita che aspettavo da 15 anni. Non so cosa sarà, farò qualcosa di diverso, ma so che non girerò film per quest'anno. Ho bisogno di una pausa e me la prendo. Me ne starò in pace per pensare ai prossimi 40 anni e immaginare come saranno. Il cinema è un amante spietato, sono stata al guinzaglio per un bel po' di tempo, non voglio ritirarmi ma voglio avere tempo per progettare altre cose, sia nel cinema che in altri campi.
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