Tredici, la serie tv Netflix creata da Brian Yorkey, è finita ancora una volta sotto accusa. Secondo un studio dell'Università del Michigan, che si basa sui numeri del Nationwide Children's Hospital, i suicidi tra gli adolescenti sono aumentati esponenzialmente nei mesi successivi alla diffusione di 13 Reasons Why. Il teen drama che racconta la piaga del bullismo nelle scuole americane è additato di un anomalo picco di suicidi avvenuti negli Stati Uniti. A riportare questi dati è un'indagine pubblicata dal Journal of American Academy of Child and Adolescent Psychiatry.
Tredici, serie tv sotto accusa: fa aumentare i suicidi
Analizzando nel corso di 4 anni una fascia compresa fra i 10 e i 64 anni, è stato registrato un alto tasso di suicidi tra i giovani proprio nel mese di aprile 2017, quello della messa in onda di Tredici: la prima stagione è stata infatti lanciata in streaming su Netflix il 31 marzo. I più colpiti sono i maschi e il range d'età è compreso fra i 10 e i 17 anni. Nei nove mesi successivi, negli Usa ci sarebbero stati 195 suicidi in più tra i teenager rispetto al dato medio di questa statistica.
Gli indicatori però affermano che la serie non è la sola causa scatenante. "Nessuno pensi – ha dichiarato Victor Hong, psichiatra dell'Università del Michigan – che l'esposizione a questi temi possa portare al suicidio chi non sia depresso. La preoccupazione è sull'impatto negativo che possano avere su adolescenti già in pericolo".
Netflix ha replicato segnalando la sua posizione in merito a questo studio:
Abbiamo appena visto questo studio e stiamo esaminando la ricerca, che è in conflitto con lo studio della scorsa settimana della University of Pennsylvania. Si tratta di un argomento di importanza critica e abbiamo lavorato sodo per garantire una gestione responsabile di questa questione delicata.
13 Reasons Why 3, uscita a rischio?
Tredici, la cui terza stagione dovrebbe arrivare entro la fine dell'anno, era già finita sotto accusa quando l'associazione statunitense degli psicologi e gruppi di genitori ne avevano chiesto la cancellazione per il modo con cui sono stati trattati temi come la violenza, la depressione e i rapporti sessuali.
Netflix ha risposto facendo apparire sullo schermo, prima di ogni episodio, un annuncio che invita gli spettatori più sensibili a guardare lo show con la vicinanza di un adulto, o a chiedere aiuto se si vive una situazione di disagio.
Il colosso dello streaming ha inoltre citato un altro studio dell'Università della Pennsylvania, secondo il quale i ragazzi che hanno visto l'intera seconda stagione sono meno propensi a ferirsi o a pensare al suicidio in confronto a chi non ha visto la serie.
Fonte foto: https://www.facebook.com/13ReasonsWhy/
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