Vincent Cassel è uno di quegli attori capaci di trasmettere le proprie passioni viscerali, le proprie sensazioni e istinti qualsiasi sia il personaggio che interpreta. La recitazione burrascosa, violenta, sanguigna l’ha portato spesso a vestire i panni del soggetto borderline pronto ad esplodere da un momento all’altro. Alcuni dei suoi film migliori lo vedono interpretare il ruolo del criminale o quello della figura autoritaria, ecco quali:
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“L’Odio” (1996) di Kassovitz: Pellicola cult del cinema francese che racconta il disagio della banlieue parigina, fra meltingpot culturale e frustrazione verso il sistema.
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“La promessa dell’assassino” (2007) di Cronenberg: Crime a tinte noir in cui Cassel recita nel ruolo del figlio omosessuale di un boss della mafia russa.
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“Nemico pubblico N. 1” (2008) di Richet: Produzione cinematografica che riporta alla memoria la storia del bandito Mesrine, il Vallanzasca francese.
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“Il cigno nero” (2010) di Aronofsky: Intensa pellicola con Natalie Portman. Vincent Cassel è un celebre coreografo, aggressivo, seduttore e impositivo.
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“Il racconto dei racconti” (2012) di Garrone: Nel controverso e significativo film di Garrone, Cassel è un sovrano autoritario ed erotomane.
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