Gli anni ’50 sono stati segnati dal neorealismo e da registi di fama mondiale entrati poi nella storia del cinema, da Visconti a Zeffirelli. Vediamo insieme la lista dei 5 film italiani che hanno scandalizzato il pubblico:
-Senso (1954): Uno dei film più censurati degli anni ’50. Diretto da Luchino Visconti e ambientato nell’epoca asburgica, racconta la storia di Livia Serpieri, moglie di un nobile, che si innamora di un giovane ufficiale austriaco, Franz Mahler. In realtà l’uomo ha in mente un altro obiettivo. Il film avrà un tragico finale. La pellicola fu letteralmente “mutilata” dalla censura da parte del Ministero della difesa e dal Sottosegretario allo Spettacolo. Furono eliminata scene di guerra riguardanti strategie politiche e, in particolare, le scene d’amore tra i due protagonisti.
-Siamo Donne (1953): Un film collettivo, diretto e guidato da un insieme di registi di eccezione: Visconti, Rossellini, Zampa, Guarini e Franciolini. Una pellicola particolare che si compone di cinque parti, il cui scopo è raccontare e mostrare la vita di alcune attrici famose, tra cui Ingrid Bergman e Anna Magnani. Il film fece piuttosto scalpore, poiché, il proposito dei registi era mostrarle come donne piuttosto che come dive. Tra desideri, speranze, sentimenti di noia, aspirazioni e preoccupazioni si sviluppa questo progetto cinematografico neorealista.
-Le notti di Cabiria (1957): Diretto da Fellini, ha vinto il premio Oscar per il miglior film straniero. La protagonista è Cabiria, una ragazza ingenua che per sopravvivere fa la prostituta. Disillusa dalla vita, incontrerà una star del cinema da cui verrà successivamente ingannata. Cabiria passerà attraverso episodi spiacevoli prima di riscoprire il senso della vita e la felicità, grazie al salvataggio di alcuni ragazzi. Una storia drammatica, il cui tema è l’esistenza umana in tutte le sue caleidoscopiche caratteristiche.
-Il bidone (1955): Altro film di Fellini che ha suscitato opinioni contrastanti alla Mostra del Cinema di Venezia. Personalità incapace di distinguere cosa è giusta e cosa no e di affrontarne le conseguenze, caratterizzano questa pellicola cinematografica che narra le vicende di tre truffatori che devono fare i conti con le apparenze e i propri trascorsi familiari.
-Camicie rosse (1952): Iniziato dal regista Alessandri e poi ultimato dall’assistente Francesco Rosi, si propone di ricostruire un pezzo di vita di Garibaldi, dal 1848 fino alla morte di Anita per febbre tifoide. Il film però non fu accolti particolarmente bene, poiché la critica trovava scandaloso la ricostruzione approssimativa di un eroe italiano.
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