E’ un circo dell’orrore quello diretto da Tod Browning, dove “fenomeni da baraccone” intrecciano relazione amorose. Freaks è considerato un classico del genere cinematografico macabro. Ora è tornato al cinema in versione restaurata: varrà la pena rivederlo? Sì, e vi diamo cinque buoni motivi per farlo.
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E’ un capolavoro del cinema che più invecchia e più diventa “buono”. A Freaks sono stati fatti molti omaggi, dal mondo della musica , nel videoclip degli U2 All I want is you; da capolavori di animazioni come I simpson e anche dal cinema, per esempio nel film di grande successo con Leonardo Di Caprio The Wolf of Wall Street. Insomma, possiamo dire che Freaks, nonostante abbia più di 80 anni, continua a ispirare tutti i campi artistici.
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Anche se Freaks è stata portato al cinema nel lontano 1932, parla di un argomento di grande attualità: quello dell’emarginazione delle persone con handicap. Nel film cult diretto da Tod Browning, infatti, si raccontano le vicende di personaggi del circo, definiti fenomeni da baraccone, come nani, donne barbute, esseri deformi che tra loro intrecciano anche relazioni amorose.
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E’ un film “reale”. Non c’è alcuna manipolazione di fantascienza. I freaks sono delle vere persone che hanno problemi, o come vennero definite dallo stesso regista, persone “che non hanno chiesto di venire al mondo”.
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In passato, alla prima apparizione di Freaks nei cinema, il pubblico non reagì molto bene a causa di alcune scene davvero shock: la mutilazione di Cleopatra o la castrazione di Ercole. Tanto che si decide di ridurre il film di 30 minuti giusto per eliminare quelle scene troppo macabre. Ora, arriva la versione restaurata, voi riuscireste a non chiudere gli occhi? Mettetevi alla prova.
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Il finale shock è un altro dei motivi per cui dovreste vedere la versione restaurata del film cult diretto da Tom Browning. Cleopatra, donna bellissima, fa davvero una brutta fine. Ma non vi anticipiamo nulla…
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