L’universo degli anime giapponesi è sconfinato e il mercato nipponico si rivolge a un pubblico eterogeneo, diverso nelle aspettative e nei desideri: entrare in questo mondo significa avventurarsi in un dedalo di possibilità infinite, nel quale a ognuno di noi viene concesso di tracciare la propria strada. Se si parla di cinema di animazione nipponico non si può fare a meno di menzionare il suo più grande protagonista, un uomo che ha rivoluzionato il modo stesso di concepire tale mezzo di comunicazione: il “maestro” Hayao Miyazaki. Grazie al suo cinema visionario, egli ha avuto il merito di far conoscere gli anime a un pubblico vastissimo, anche occidentale, e di contribuire a far uscire il cinema di animazione da una nicchia prettamente infantile per aprirsi a un pubblico adulto. I suoi lungometraggi strizzano l’occhio alla cultura popolare giapponese e alle radici della sua storia proiettandole in un tempo sospeso e indefinibile: i suoi personaggi sono fortemente caratterizzati, indimenticabili. Miyazaki ha ottenuto numerosi premi dagli anni ’80 ad oggi, tra cui l’Oscar per miglior film d’animazione: ecco una piccola rassegna dei più celebri fra i suoi lavori.
- Nausicaa della valle del vento: in uno scenario post-apocalittico, in cui la civiltà è regredita ai primordi e la terra è devastata dalle esalazioni tossiche di una putrida giungla, la giovane Nausicaa, principessa del piccolo regno della Valle del Vento, si troverà coinvolta in un’antica profezia.
- Laputa – castello nel cielo: protagonista del film è Sheeta, misteriosa ragazza in fuga dai pirati del cielo, tratta in salvo dal giovane Pazu. Ella però nasconde un grande segreto legato al ciondolo che porta sempre con sé.
- Il mio vicino Totoro: le due sorelle Satsuki e Mei incontrano le leggendarie creature Totoro, che da tempo immemore abitano le foreste. Avranno il privilegio di vederle e conoscerle, imparando così a rispettare la natura.
- Kiki - Consegne a domicilio: la storia è quella di Kiki, piccola strega un po’ pasticciona in procinto di intraprendere il suo apprendistato. Il film è un percorso di formazione in cui la giovane, dopo essere arrivata in una piccola città di mare, guadagnerà la sua indipendenza e si renderà utile facendo consegne a cavallo della sua scopa.
- Porco Rosso: un ex pilota italiano di nome Marco Pagot si ritrova mutato in un maiale antropomofo: è cosi che “Porco Rosso” rifiuta le logiche di guerra e la stretta fascista diventando cacciatore di taglie. Il conflitto però è sempre in agguato e l’amore ritornerà dal passato.
- La principessa Mononoke: il giovane guerriero Ashitaka deve uccidere un demone cinghiale divenuto una minaccia per il suo villaggio, pagando però il caro pezzo di una maledizione che lo condanna a morte. Durante il suo viaggio si imbatte in San, chiamata Principessa Mononoke e verrà coinvolto nella lotta fra i protettori del bosco e uomini senza scrupoli.
- La città incantata: La giovane Chihiro si trasferisce con i suoi genitori in una nuova città popolata da strane divinità arcane: dopo che i suoi genitori vengono trasformati in maiali, dovrà affrontare dure prove per liberarli.
- Il castello errante di Howl: in questo mondo fantastico, arricchito da atmosfere primonovecentesche, la giovane Sophie incontra un bel mago di nome Howl. La gelosia di una strega innamorata del giovane fa sì che la protagonista venga colpita da una maledizione che la renderà anziana: così ha inizio un’avventura fantastica e ricca di colpi di scena.
- Ponyo sulla scogliera: un bambino di nome Sosuke fa amicizia con Ponyo, principessa pesce rosso: ella vuole però diventare umana e per questo ruberà la bacchetta del padre, rendendosi causa del terribile rivolgimento del mare.
Nei film di Miyazaki, il linguaggio è sempre delicato e fantastico ma le tematiche sono profonde e complesse e mirano a toccare le più intime corde dell’animo umano: i mondi sono meravigliosi ma contemporaneamente intrisi di dolore. L’occhio dell’autore è attento e osserva il mondo che lo circonda, restituendolo allo spettatore arricchito di una luce nuova e fantastica. È per questo che i lavori del “maestro” sono unici e irripetibili.
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