Nel film “La Dolce Vita”(1960), il regista Federico Fellini mostra attraverso sette episodi la vita di Marcello (Marcello Mastroianni), un giornalista scandalistico, nella Roma di quel tempo.
Durante la prima proiezione, avvenuta a Milano, il regista fu fischiato e il pubblico presente non apprezzò del tutto la pellicola.
I temi trattati erano molto forti per l'epoca, e dipingevano una Roma corrotta e non certo “cattolica”: sono molte le scene in cui il protagonista tradisce la fidanzata e si dichiara contrario al matrimonio, e quelle in cui vengono ritratti i vizi di personaggi che ricoprono ruoli di spicco nella città.
Il Vaticano intervenne dichiarando il film immorale e screditando il regista, mentre la sinistra lo utilizzò per la sua propaganda
A causa del tema del suicidio, la presenza di alcuni nudi integrali femminili nonché del linguaggio utilizzato all'interno della pellicola, fu vietata la visione ai minori di sedici anni.
Mentre il film sconvolse l'Italia, “La Dolce Vita” fu completamente censurato in altre parti del mondo: in Spagna per esempio fu classificato come proibito fino al 1982, cioè dopo la scomparsa di Francisco Franco.
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