Il regista Antonio Morabito racconta la storia di un'ex giocatore di hockey che è finito in sedia rotelle immobilizzato: le uniche parti del corpo che è in grado di muovere sono la testa ed un mano.
Il ragazzo può contare solo sulla nonna, in quanto i genitori sono entrambi venuti a mancare. Ma la signora è ormai anziana è deve fare affidamento sempre di più su volontari ed assistenti sociali.
Il film vuole rappresentare la disabilità dell'attore distrofico Manrico Zedda come normalità, facendo vedere in che modo Manrico passa le sue giornate insieme all'assistente sociale Stefano, ripercorrendo una settimana che i due passano a Roma durante l'estate, dai bar di Borgo Pio a piazza San Pietro.
Girato nel 2012 il documentario verrà distribuito solo quest'anno, dopo la morte dell'attore protagonista, venuto a mancare ad Ottobre.
Parte del ricavato degli incassi delle proiezioni sarà devoluto in beneficenza per l'acquisto di un pulmino che sarà utilizzato per trasportare i disabili con problemi motori. Le musiche utilizzate per il film sono di Forasteri.
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