Aaron Paul ha ottenuto un discreto seguito grazie al ruolo recitato nella serie televisiva “Breaking bad”, dove ha impersonato Jesse Pinkman.
Si può notare un fil rouge tra il ruolo interpretato recentemente da Aaron Paul e la sua prossima sfida cinematografica: il thriller.
Questo genere, quasi virale, sta ottenendo gradualmente consensi dal pubblico, che ricerca emozioni sempre più crude. L'atmosfera fantascientifica in cui gli spettatori di “Android” verranno catapultati, non lascerà spazio a delusione.
In questo luogo oscuro e poco conosciuto, lo scienziato Mason Anders tenterà, con esiti sorprendenti, di riabbracciare la moglie ed il figlio, ormai da tempo defunti.
“Come?” ci si potrebbe chiedere; la risposta fantascientifica arriva dalla penna del britannico Niall Johnson, regista di “La famiglia omicidi”, film uscito nelle sale nel 2005.
Ebbene, Paul Aaron non vestirà i panni di un comune scienziato contemporaneo, ma di un genio della robotica, che sarà capace di rigenerare i suoi cari, sotto forma di androidi.
La moglie Beth ed il figlio Spencer, dopo essere tornati in vita, pretenderanno di poter controllare le proprie vite.
L'originale idea di Niall Johnson riprende questioni esistenziali come il libero arbitrio e la responsabilità, questioni presenti nella vita di tutte le persone, ma che sono anche spunti di riflessione all'interno di molte opere letterarie come ad esempio il romanzo “Frankenstein” di Mary Shelley.
Sarà in grado di assumersi le proprie responsabilità, anche a costo della propria vita, o lascerà che le emozioni lo divorino a tal punto da mettere in pericolo l'umanità?
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