Sembra specializzato nei ruoli di cattivo, forse per quel suo viso scarno, il mento affilato e gli occhi penetranti. In “Nightwatching” (2007) di Peter Greenaway, film ispirato alla vita del pittore olandese Rembrandt (Martin Freeman) e andato in concorso alla 64esima edizione della Mostra del cinema di Venezia, Christopher Britton interpreta il cattivo Rambout Kemp. Ma lo conoscevamo già sotto spoglie malvagie, già solo per la voce inquietante di Sinistro nella serie di film di “X Men”. Chi meglio di lui, che ha perfezionato toni e timbri vocali alla scuola del grande teatro d’autore, poteva rendere la temibilità del nemico giurato degli eroi Marvel? Christopher Britton, canadese, ha alla spalle una gavetta di tutto rispetto nel mondo del teatro, ma non solo.
Il suo talento recitativo si estende anche alla corporeità e con una specifica formazione, tanto da raggiungere performance di livello anche nei ruoli da comprimario, che ricopre sempre con il massimo impegno. Da ragazzo ha infatti sperimentato anche la danza moderna, studiando nella prestigiosa Judy Jarvis Company di Toronto. Oltre che nel film di Peter Greenaway, possiamo vedere Britton in tanti film di successo, come il thriller sulla clonazione “Godsend” (2004) di Nick Hamm – dove divide la scena con il protagonista Robert De Niro - e soprattutto “Lotta per la libertà” (1989) di Bill Duke, dove, tanto per cambiare è più cattivo che mai, nei panni dell’attivista del Klu Klux Klan che si oppone al leader dei diritti civili interpretato da Forest Whitaker, capo dell’associazione “Deacons Defense and Justice”.
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