Ancora un attore inglese, Patrick Stewart, anche lui con precedenti teatrali “shakspeariani”, il cui ruolo nel film Green Room è quello di un viscido e sinistro proprietario di un club, Darcy Banker, frequentato da violenti skinheads e dove si esibiscono anche band del genere punk rock. Eppure non è solo questione di “genere musicale” d’appartenenza, o almeno, fino ad un certo punto: si sa, il rock, in tutte le sue sfumature, mantiene una sua freschezza e bonarietà tutta giovanile, e questo non si adatta ad ambienti violenti come quelli di gruppi criminali aggregati in sottoculture – come gli skinheads dalle teste rapate e i tatuaggi terrorizzanti – e che compiono indiscriminatamente atti spietati e crudeli. Ciò che non ci si aspetta è che il vero “cattivo” di turno non è uno di loro, come ci lascerebbe immaginare la lista di personaggi in campo, bensì una figura di mezzo, un brutale complice del Male - Darcy Banker, appunto, interpretato da Patrick Stewart - che pensa di eliminare i membri di quella band capitata casualmente nel suo club perché scomodi testimoni di un omicidio. Come potrebbe essere, allora, la voce di questo terribile protagonista se non quella accattivante, profonda, subdolamente gentile di Alessandro Rossi, già doppiatore dello stesso attore in "Star Trek - The next generation".
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